[AcLab] R: OT: poker face

Angelo Rosina angros47 a yahoo.it
Mer 9 Set 2009 10:42:49 BST


Un tema interessante... il gioco d' azzardo viene considerato un "vizio", al pari di fumo, alcol, droga (e che può, allo stesso modo, portare una persona alla rovina). Tuttavia certi vizi non possono assolutamente essere eradicato: basti pensare ai risultati disastrosi del proibizionismo (che ha causato un' onda di criminalità spaventosa). Inoltre, ogni cultura ha i suoi vizi endemici, ed ha imparato a controllarli, in modo da ridurre i danni: il tabacco veniva usato dagli indiani d' america, ma veniva fumato in un calumet molto lungo, in modo da arrivare in bocca freddo dopo aver perso molte impurità (una buona parte dell' effetto cancerogeno del fumo è dovuto ai catrami, residui della combustione, ed alle continue micro-ustioni dovute all' eccessivo calore), e il calumet veniva fumato solo alla sera, e da più persone (quindi, di fatto si respiravano due o tre boccate di fumo al giorno, non di più); i sudamericani consumavano foglie di coca, ma si
 limitavano a masticarla, e solo prima di affrontare un lavoro duro (per non sentire la fatica); gli europei hanno sempre avuto un forte consumo di alcolici, ma in genere venivano bevuti durante i pasti (con effetto decisamente ridotto, rispetto a chi beve a stomaco vuoto), inoltre gli europei hanno alcuni enzimi per il metabolismo dell' alcol che curiosamente sono assenti nelle popolazioni asiatiche e americane; infine, nel medio oriente ed in turchia è sempre stato diffuso il consumo di hascisc, che però veniva fumato con il narghilè, filtrato attraverso l' acqua, e solo in determinate occasioni.
 Quando però si è cominciato ad introdurre in una cultura i vizi di un' altra, questi sono esplosi: gli europei hanno cominciato a fumare tabacco, ma fumavano 50-60 sigarette al giorno, con conseguenze disastrose; gli indigeni americani (che avevano solo bevande alcoliche molto blande, ricavate dal succo fermentato) hanno cominciato a consumare vino e liquori, usandoli anche in sostituzione del cibo, e senza essere in grado fisicamente di tollerarli, con conseguenze altrettanto gravi: entrambe le culture erano "vaccinate" contro i propri vizi, ma non contro quelli degli altri.
 
Per questo, tutto sommato, sono d' accordo che il gioco d' azzardo sia legale, ma limitato e regolamentato: non ha senso vietarlo, perchè verrebbe praticato comunque clandestinamente, e finanzierebbe altre attività illegali. Deve però essere impostato in modo da non poter causare danni gravi: chi gioca al casinò (fisicamente, non online), difficilmente può spendere più di quanto si è portato dietro (inoltre ci sono dei limiti di puntata), chi gioca al lotto può giocare solo una volta o due alla settimana, ed in genere gioca cifre piccole: difficile andare in rovina in questo modo.
 
Chi gioca online, difficilmente si rende conto di quanto spende, e la casa da gioco ha tutto l' interesse ad incoraggiarlo (inoltre, se il gioco fosse truccato, l' utente dovrebbe comunque fare una causa internazionale per ottenere un rimborso, e difficilmente lo farà). Lo stato italiano, con il gioco, può incassare cifre considerevoli, ma non ha alcun interesse a spremere da una persona tutto quello che ha (dovrebbe poi dargli un sussidio, perdendo tutto il guadagno realizzando pubblicità negativa).
 
Il fatto che il gioco d' azzardo possa dare assuefazione non giustifica il blocco (tutto può dare assuefazione, anche la televisione o internet, e di sicuro non accetterei mai un blocco con questa scusa), e nemmeno la facilità con cui si possono perpetrare truffe (altrimenti anche il commercio online andrebbe bloccato), ma la pericolosità intrinseca del gioco d' azzardo, oltre al fatto che spesso e volentieri si finisce su tali siti per caso, in seguito a banner e popup troppo aggressivi, rendeva comunque necessario stabilire un confine da qualche parte (e, anche se il principio può essere discutibile, finora questo provvedimento non ha dato troppo fastidio, nè mi risulta che abbia oscurato per errore siti innocenti).
 


--- Mer 9/9/09, Nuccio Cantelmi <n.cantelmi a bluehat.it> ha scritto:


Da: Nuccio Cantelmi <n.cantelmi a bluehat.it>
Oggetto: [AcLab] OT: poker face
A: "ACLab" <aclab a lists.aktivix.org>
Data: Mercoledì 9 settembre 2009, 10:13


Probabilmente è un pò fuori dal contesto di AC Lab, ma le poche righe che ho scritto sul gioco legale di stato comportano un insieme di ragionamenti che trovo comunque conferenti o tangenziali con i temi trattati. La pervasività del gioco legale, infatti, rappresenta, a mio modo di vedere, un tassello importante del complessivo gioco di controllo tecnologico che si cela dietro al CC.
Non mi dilungo oltre ed attendo i vostri preziosi pareri: http://nucciocantelmi.it/?p=62

Gnuccio

p.s: il sito è ancora incompleto....

-- Nuccio Cantelmi AKA GNUccio
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