[AcLab] R: il de profundis del fair use

[Angelo Rosina]

Purtroppo c' era da aspettarselo :-(
 
Del resto, come giustamente hanno compreso tutti coloro che usano il software libero, non si possono accettare compromessi, non per sempre: la libertà non significa potersi fare una copia per uso personale, significa poter fare tutte le copie che si vuole, condividerle con gli altri, modificarle ed usarle per i propri lavori.
 
In certi casi non si può avere una licenza libera al 100% , ed un' opera realizzata in modo aperto (per un giallo, ad esempio, se il colpo di scena finale venisse rivelato prima ancora che il film sia stato completamente girato rovinerebbe tutto l' effetto); inoltre, a volte non servirebbe a molto (ad esempio, se una serie di episodi è stata completata solo in parte, non si può farla proseguire da un altro autore, perchè verrebbe una storia diversa da quella prevista); comunque, il diritto di usare quante volte si vuole un bene digitale e di condividerlo con gli altri è intoccabile, e se l' autore non vuole concederlo ha solo da non divulgare la sua opera; noi, sicuramente, dobbiamo rifiutarci di accettarla, a tali condizioni.
 
Finchè c' è chi confida nell' onestà delle major, chiedendo DRM più flessibili, non andremo da nessuna parte: l' unica soluzione è ignorare i loro contenuti, e puntare solo su quelli Creative Commons, o comunque liberi: ci sono anche dei bei film disponibili gratuitamente(ultimamente mi ero visto Dark Resurrection, ve lo consiglio).
 
Inoltre, molti film passano su digitale terrestre, e noi possiamo registrarceli anche in forma digitale (senza DRM o altre porcherie); forse non sarà ancora legale condividerli, ma essendo già stati divulgati in chiaro non c' è motivo per volerlo fare (e nemmeno per volerlo impedire). Intanto, possiamo farci la nostra videoteca digitale perfettamente legale, e gratuita (si paga solo il canone rai, che tanto va pagato comunque).
 
Da evitare come la peste il videonoleggio, in tutte le sue forme, in particolare di BD: è proprio il videonoleggio il settore che risente di più della pirateria e che ha fatto sviluppare le prime forme di restrizione (a cominciare dal MacroVision): prima io ogni tanto noleggiavo le cassette, le guardavo e se mi piacevano me ne facevo una copia per rivedermele in futuro, da quando mi hanno tolto questa possibilità non ne ho più noleggiata una (e cosa ci hanno guadagnato? hanno perso un cliente), preferendo aspettare il passaggio in TV.
Anche le prime forme di DRM erano state progettate per un videonoleggio "virtuale": tu compravi il DVD che costava molto meno, ma potevi vederlo solo per 24 ore, poi si cancellava (io avrei anche accettato, a patto di pagare con banconote all' inchiostro simpatico che dopo 24 ore diventavano fogli bianchi); quindi, la formula del noleggio deve finire, non è più attuabile, e va scoraggiata in tutti i modi.
 
Comunque, su PI c' era anche qualche buona notizia, tipo questa: http://punto-informatico.it/2708851/PI/News/spirito-beos-rivive-haiku.aspx
Una nuova possibilità per chi sceglie il software libero non può che far piacere.

Come ho già detto, è meglio avere più scelte, ed insistere per ottenere anche la "liberazione" di programmi proprietari poco diffusi.
 
bye

--- Mer 16/9/09, Nuccio Cantelmi <n.cantelmi a bluehat.it> ha scritto:


Da: Nuccio Cantelmi <n.cantelmi a bluehat.it>
Oggetto: [AcLab] il de profundis del fair use
A: "ACLab" <aclab a lists.aktivix.org>
Data: Mercoledì 16 settembre 2009, 10:23


Leggo questa notizia su una sentenza italiana che avrebbe sancito la prevalenza del DRM sul diritto di copia privata: http://punto-informatico.it/2709027/PI/News/drm-batte-copia-privata.aspx.
Sono anni che vado in giro a declamare questo pericolo, ed oggi si è avverato (porto sfiga?). In ogni caso, è un durissimo colpo.
Aspetto il testo integrale della sentenza e spero nelle corti superiori.

Gnuccio

-- Nuccio Cantelmi AKA GNUccio
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