[AcLab] Creative Commons non significa "libero"?

Angelo Rosina angros47 a yahoo.it
Lun 10 Ott 2011 17:17:29 UTC


L'idea mi è venuta leggendo questo:

http://culturalliberty.org/blog/index.php?id=267

(consiglio di dare un'occhiata al blog, se non lo conoscete)

Mi sono reso conto che le licenze creative commons, molto spesso, vengono considerate l'equivalente, per i files multimediali, delle licenze per il software libero. In realtà, di fatto equivalgono al freeware (programmi gratuiti, ma chiusi, e assolutamente non liberi): spesso i freeware non possono nemmeno essere sfruttati commercialmente, nè modificati .... ed allora, hanno gli stessi limiti di una licenza CC by-nc-nd.
Anzi, un programma freeware può anche rallentare la diffusione del software libero: infatti, l'utente non programmatore (che quindi non sa nemmeno cosa sia il codice sorgente, e di certo non lo usa), non sa distinguere: sia il programma libero che il freeware sono gratuiti... perciò spesso scarica il freeware (esempio: anim8or, e blender: sono entrambi gratuiti, ma anim8or è chiuso: molti avevano scelto anim8or, perchè più facile da usare... solo che ora l'autore ha fermato lo sviluppo).

 Risultato? Dopo un po', l'autore del freeware si stufa e lo abbandona (magari non ha più tempo per lavorarci, per motivi lavorativi o familiari), e nessuno può prendere il suo posto; o magari lo trasforma in un prodotto a pagamento.... o ancora, un produttore di software commerciale glielo compra per sbarazzarsi di un concorrente (come è capitato per il compilatore RapidQ).

Qualche volta, anche senza il codice sorgente è stato possibile continuare lo sviluppo (alcune patch vengono realizzate direttamente sul codice compilato), ma con questo approccio non si arriva molto lontano.

Perciò, siamo tutti d'accordo (credo) che un punto essenziale sia di avere il codice sorgente disponibile, e che una buona licenza libera debba specificare questo punto (l'unico caso in cui si può fare a meno di specificarlo è quando il programma e il suo sorgente coincidono, come accade negli script testuali).

Però, quando si parla di file multimediali, quasi mai si tiene conto, nella licenza, che anche qui può esistere un "sorgente". Ed avere un file, con una licenza che ti autorizza a modificarlo, ma senza il suo sorgente, non ti permette di fare molto (di una immagine realizzata con un rendering in 3d, ad esempio, puoi cambiare luminosità e contrasto.... ma non puoi cambiare inquadratura, senza il sorgente; in pratica, hai gli stessi limiti che avresti tentando di modificare un file eseguibile binario invece di ricompilarlo)

Il discorso, però, per i file multimediali è più complesso: tali file possono infatti ricadere in più categorie:

- File in cui il sorgente e il risultato coincidono: in primo luogo, i files di testo, ma anche le immagini in pixel art, le immagini vettoriali in svg, i files midi, le musiche in formato .mod, i modelli tridimensionali di Blender. L'autore, infatti, realizza direttamente il file che poi distribuisce, inserendo uno per uno le lettere, i pixel, le note, o i poligoni tridimensionali.
I files .mod e i modelli tridimensionali sono un caso particolare, perchè possono includere altri elementi: i files .mod includono brevi campioni audio (che vengono distorti, accelerati o rallentati per simulare i vari strumenti), i files tridimensionali spesso hanno le texture.
In questi casi, la licenza share alike può essere sufficiente.

-Files che hanno un vero e proprio "sorgente", che può essere distribuito separatamente: files PDF (in un pdf di testo si può ricostruire il file di partenza, ma se ci sono anche tabelle, immagini ecc... non è così facile), i file audio in formato wav (o ogg, o mp3) realizzati a partire da musiche midi o mod, i rendering di immagini vettoriali o tridimensionali.
Per tutti questi files, la situazione è analoga a quella che si ha con il software: per avere una licenza veramente libera, occorrerebbe specificare che oltre al risultato finale, deve essere reso disponibile anche il sorgente.
Analogamente a quanto accade per il software, poi, si pone il problema di chi usa tool di sviluppo non liberi: un programma scritto in visual basic 6, ad esempio, può essere GPL? (per usare il sorgente, occorre un tool di sviluppo proprietario, e il porting su una alternativa libera non è semplice). Come comportarsi, allora, di fronte a una scena realizzata con Poser? Poser è un programma proprietario, anche abbastanza costoso, e le scene realizzate con poser non si possono convertire per altri programmi (si possono esportare come scene 3d, ma non è la stessa cosa), perchè si basano su una serie di modelli anatomici che, di fatto, costituiscono il programma stesso. In casi come questo, c'è poco da fare; si può solo cercare di incoraggiare l'uso di alternative libere, che però non sono uguali (l'unica alternativa libera a poser è MakeHuman: ottimo programma, ma è ancora in beta, e solo da circa un anno fornisce risultati grafici allo stesso
 livello di Poser. Da provare, sicuramente)

- Files per i quali esiste un sorgente, che però da solo non è sufficiente a ricostruire il file perfettamente. Ad esempio, lo spartito per una canzone, o il copione per un film. Se avete il testo e le note di una canzone, infatti, non potrete comunque ricrearla uguale, perchè non avete la voce uguale a quella del cantante. Se avete il copione di un film, non potete comunque girarlo uguale, perchè non avete gli stessi attori. Se la vostra intenzione era di fare solo pochi cambiamenti (ad esempio, per correggere un errore) dovrete in ogni caso agire sul prodotto finale, e avere il sorgente non vi servirà a molto.
In questo caso, occorre ripensare completamente il concetto di film o musica: per la musica classica, ad esempio, esistono diverse esecuzioni dello stesso brano, realizzate da musicisti diversi. Per le opere teatrali, lo stesso copione viene messo in scena da attori diversi, in momenti diversi.
È applicabile un modello simile ai film? Se guardiamo tutti i tentativi di ri-girare "Star Wars" (inclusa la versione in ascii art), direi che il risultato può essere divertente, ma anche abbastanza deludente.

-Files in cui il "sorgente" non è duplicabile: se io realizzo un disegno su carta, o su tela, poi ne faccio una scansione e la metto online, il sorgente è il foglio che ho io: ne ho uno solo, per averne un altro lo dovrei ridisegnare da zero. Peggio ancora: la foto di un edificio o un monumento: il "sorgente" è l'edificio stesso (devi esserci vicino per fare altre foto simili, magari con inquadrature diverse), non si può certo pretendere di scaricarlo insieme alla foto!
In questi casi, non c'è licenza libera che tenga. Chi ottiene il file sarà comunque limitato, nella sua creatività, rispetto all'autore originale... del resto, si tratta di un limite pratico.

Cosa ne pensate? Esistono altre situazioni che ho tralasciato? Ci possono essere altre soluzioni?



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