<table cellspacing="0" cellpadding="0" border="0" ><tr><td valign="top" style="font: inherit;">--- <b>Gio 17/9/09, al3xu5 / dotcommon <i><dotcommon@autistici.org></i></b> ha scritto:<br><blockquote style="border-left: 2px solid rgb(16, 16, 255); margin-left: 5px; padding-left: 5px;"><div class="plainMail"><br>> Comprendo perfettamente, ma, a meno che tu non abbia la possibilità<br>> di fornire l' hardware per tutti, dobbiamo tener presente che per<br>> realizzare quanto dici sarebbe comunque necessario acquistare<br>> hardware (o almeno riciclare quello vecchio), <br><br>la seconda non sarebbe male... <br><br><br></div></blockquote><div class="plainMail">Lo penso anch' io, l' unico problema è che l' hardware vecchio prima o poi può rompersi...<br>Comunque, quanto vecchio? Io uso abitualmente un PC del 2001 con Knoppix su 128M di ram, e va benissimo: mi piacerebbe poter riciclare anche 286, 386 e simili... Su 286 linux non va (ed ELKS
mi sembra troppo incompleto).<br><br>C'è il GEM, che però era per XT.... qualcosa di equivalente a Windows 3.1, una via di mezzo, non c' è nel software libero. Per questo insistevo nel voler organizzare una petizione per "liberare" qualche vecchio programma (così come è stato liberato GEM): più possibilità ci sono, maggiori saranno i computer riutilizzabili (se il software per riciclarli è proprietario, e costa quasi quanto un computer nuovo non ne vale la pena)<br></div><blockquote style="border-left: 2px solid rgb(16, 16, 255); margin-left: 5px; padding-left: 5px;"><div class="plainMail"><br>le prestazioni dipendono anche da cosa si vuol fare...<br><br></div></blockquote>Come avevo già scritto in un altro intervento, mi sembra ragionevole almeno un pacchetto da ufficio (stile openoffice, anche se magari ridotto), un programma per le immagini, un browser, ed un sistema rapido di programmazione (alla QBASIC, per impostare i problemi più
complessi come mini-programmi specifici)<br><div class="plainMail"><br>Ah, sì, anche una versione di mplayer non guasta, grazie.<br></div><blockquote style="border-left: 2px solid rgb(16, 16, 255); margin-left: 5px; padding-left: 5px;"><div class="plainMail">> (o se si dovranno<br>> riutilizzare computer presi dalle soffitte o dalle cantine) occorrerà<br>> un software adeguato. <br><br>GNU/Linux ci viene in aiuto no?<br><br></div></blockquote>Come ho già detto, taglia fuori del tutto i 286, ed in parte i 386. Di sicuro è parte della soluzione (c' è perfino per amiga e macintosh), ma lascia qualche nicchia scoperta, e non vedo ragione per non provare a colmare anche tali nicchie.<br><div class="plainMail"><br></div><blockquote style="border-left: 2px solid rgb(16, 16, 255); margin-left: 5px; padding-left: 5px;"><div class="plainMail"><br>la diffusione capillare di hardware libero, nell'attuale sistema di<br>produzione/consumo, passa per un
qualche produttore industriale che lo<br>commercializzi... e ciò significa che i "consumatori" dovrebbero essere<br>interessati ad acquistarlo... cosa (per mille ragioni che non ho modo<br>di approfondire ora) abbastanza fantascientifica ad oggi...<br><br><br></div></blockquote>Esiste almeno un esempio di hardware che sfugge a questa logica:<br><a href="http://reprap.org/bin/view/Main/WebHome">http://reprap.org/bin/view/Main/WebHome</a><br><br><br>Può fabbricare oggetti in plastica ed in altri materiali, e può realizzare circuiti elettrici.<br>Il giorno che diventasse in grado di sfornare circuiti integrati, stampando i transistors, il processore "artigianale" sarebbe una realtà.<br><blockquote style="border-left: 2px solid rgb(16, 16, 255); margin-left: 5px; padding-left: 5px;"><div class="plainMail"><br>> Pensate che sia più fattibile realizzare una versione "artigianale"<br>> di un quad-core, o di un umile 286? Ok, sto esagerando, ma era
per<br>> rendere l' idea. <br><br>eh eh... capito...<br><br></div></blockquote>vedi sopra<br><div class="plainMail"><br></div><blockquote style="border-left: 2px solid rgb(16, 16, 255); margin-left: 5px; padding-left: 5px;"><div class="plainMail">e se li venderanno tutti "castrati"? tutti preinstallati e<br>preconfigurati, con sistemi TC/DRM (o con una bella legge penale) che<br>impediranno di modificare sia l'hardware che il software che la<br>configurazione?<br><br></div></blockquote>Non occorre neanche una legge penale: basterebbe darli in affitto (come i decoder Sky, o i telefonini 3), abbinati all' abbonamento a internet e servizi cloud, e con case sigillato che si può aprire solo rompendolo: manometterli significherebbe violazione del contratto e danneggiamento di proprietà altrui, quindi in primo luogo ti disconnettono (ed allora aver modificato il sistema serve a poco), poi se lo riprendono e ti chiedono pure i danni.<br><div
class="plainMail"><br></div><blockquote style="border-left: 2px solid rgb(16, 16, 255); margin-left: 5px; padding-left: 5px;"><div class="plainMail">e questa non mi sembra fantascienza...<br><br></div></blockquote>Vabbè, potremmo sempre:<br>1) riciclare i vecchi computers (non buttateli, mi raccomando ;-))<br>2) fabbricarcene di nuovi con reprap (un po' fantascientifico, ma quando abbiamo finito quelli vecchi....)<br><br>Comunque, avevo letto che persino il Kindle (che pure nasce con altro scopo) si può trasformare in palmare con linux, quindi trovare qualche cianfrusaglia elettronica scassata e cannibalizzarne i componenti per costruire un computer nuovo forse è possibile.<br><blockquote style="border-left: 2px solid rgb(16, 16, 255); margin-left: 5px; padding-left: 5px;"><div class="plainMail"><br>se parliamo di sistemi veramente liberi ce ne sono molti meno... e il<br>fatto in se che un software sia libero non è automaticamente una
buona<br>cosa...<br><br>ricordiamoci ad esempio che il kernel Linux "ufficiale" di fatto NON è<br>libero: include, ad esempio, svariati blob (file binari precompilati,<br>senza alcun sorgente a disposizione e con licenze proprietarie non<br>libere) che, guarda caso, servono proprio a far funzionare i firmware di<br>molte periferiche: ecco come Linux "aiuta" i produttori a non liberare<br>l'hardware che producono...<br><br>ricordiamoci ad esempio che la stragrande maggioranza delle<br>distribuzioni GNU/Linux (comprese anche quelle che hai citato) NON sono<br>veramente libere<br><a href="http://www.gnu.org/distros/free-distros.html" target="_blank">http://www.gnu.org/distros/free-distros.html</a><br><a href="http://www.gnu.org/philosophy/common-distros.html" target="_blank">http://www.gnu.org/philosophy/common-distros.html</a><br><a href="http://www.gnu.org/philosophy/free-system-distribution-guidelines.html"
target="_blank">http://www.gnu.org/philosophy/free-system-distribution-guidelines.html</a><br><br>ricordiamoci ad esempio che per far funzionare un grosso datacenter con<br>hardware un po' particolari (ad es. sisteme bladecenter o certi sistemi<br>di storage) usando GNU/Linux occorre giocoforza usare RedHat o SuSE:<br>ecco come GNU/Linux viene usato (allo stesso modo di come fa Microsoft)<br>per introdurre dei meccanismi di lock-in...<br><br></div></blockquote>Capisco il problema, in linea di principio, ma comunque è meno grave di un sistema interamente non-libero: ho comunque la possibilità di adattare il sistema ad un hardware diverso (su cui i firmware proprietari, specifici per altro hardware, andrebbero scartati comunque), e tali firmare sono troppo specifici per poter includere sistemi veramente pericolosi (come quelli del trusted computing)<br><br>Il principio è sbagliato, ma è comunque un problema più risolvibile di altri.<br><div
class="plainMail"><br></div><blockquote style="border-left: 2px solid rgb(16, 16, 255); margin-left: 5px; padding-left: 5px;"><div class="plainMail"><br>e se si lavora in un ambiente misto come un dominio Microsoft con<br>servizi su server GNU/Linux, allora, per cavarne piede senza impazzire,<br>si finisce su certi sistemi "liberi" i cui produttori hanno fatto<br>accordi con Microsoft...<br><br>ricordiamoci ad esempio che google, facebook ecc. utilizzano sistemi<br>GNU/Linux ed applicativi liberi, ma fanno comunque ciò che fanno...<br><br>ricordiamoci ad esempio che posso erogare dei servizi cloud/saas con<br>software libero, pure AGPL, ma che (se ne è discusso qualche tempo fa)<br>ci posso tranquillamente "abbinare" qualsiasi altro pezzo di software<br>proprietario...<br><br></div></blockquote>Quando il software gira sul computer di un altro, non sai cosa fa; questo vale anche per i computer che usi al lavoro, se non sono tuoi (magari ci hanno messo
un programma che segnala se visiti siti non pertinenti alla tua attività).<br><br>L' unica soluzione è: se metti i tuoi dati sul server di qualcun altro, dai pure per scontato che chiunque li potrebbe vedere, e regolati di conseguenza. Se non vuoi che qualcuno legga i dati che hai caricato su FaceBook, perchè li hai inseriti? In questi casi il problema è nell' atteggiamento dell' utente, che si comporta in modo incoerente, e per questo non si può fare nulla (esistono contraddizioni più gravi, c' è gente che si lamenta dell' inquinamento dell'aria perchè gli rovina i polmoni e poi fuma 80 sigarette al giorno, il concetto è lo stesso)<br><div class="plainMail"><br></div><blockquote style="border-left: 2px solid rgb(16, 16, 255); margin-left: 5px; padding-left: 5px;"><div class="plainMail"><br>software libero vuol dire "solo" che la licenza sul codice sorgente è di<br>un certo tipo. punto. cosa si fa con quel software è altra cosa, che<br>esula
completamente dalla licenza...<br><br></div></blockquote>Sicuramente, c' era addirittura un virus (uno dei pochissimi per linux) con licenza GNU GPL (l' autore aveva il senso dell' umorismo)<br><div class="plainMail"><br></div><blockquote style="border-left: 2px solid rgb(16, 16, 255); margin-left: 5px; padding-left: 5px;"><div class="plainMail"><br>il problema e la soluzione, quindi, non possono essere solo tecnici o<br>legali (e allora non tutte le soluzioni "funzionali" sono equivalenti)<br><br>ed il senso della mia email precedente era proprio questo<br><br>nota (angelo) - spero non avrai frainteso: apprezzo e rispetto il tuo<br>contributo al quale volevo, semplicemente, affiancare il mio<br><br></div></blockquote>non ho frainteso: come ho già detto in un altro post, penso anche io che occorrano entrambi gli approcci per arrivare ad un risultato.<br><div class="plainMail"><br></div><blockquote style="border-left: 2px solid rgb(16, 16, 255);
margin-left: 5px; padding-left: 5px;"><div class="plainMail">saluti<br>al3xu5 / dotcommon<br><br> <br></div></blockquote>bye</td></tr></table><br>