[AcLab] voi siete malati?

santec a riseup.net santec a riseup.net
Mer 8 Lug 2009 16:47:13 BST


> A proposito: http://www.siipac.it/newaddictions/internetaddiction.htm


Scusa Pietro ma io questi "studi" li odio. Prima di tutto, non sono studi
ma statistiche sul comportamento di un campione di individui. Con lo
stesso metodo con cui si potrebbe dire che chi beve la gatorade va in
bicicletta (non so se sia vero, è un esempio) loro arrivano a dire che chi
passa molto tempo davanti al computer non sa gestirsi il tempo o non
dorme. Beh, e allora? Ci vuole un medico per fare una statistica?

Ma il punto è un altro.
Il concetto di malattia mentale è molto contestato, anche dagli psichiatri
non sadici. Io rifiuto proprio il termine e preferisco parlare di
"disagio".

Ti consiglio un libro, "Critica al pregiudizio psichiatrico" di Giorgio
Antonucci, psichiatra ed ex direttore del manicomio criminale di Reggio
Emilia (scusate se parlo in italiano e non uso parole inventate tipo
"ospedale psichiatrico giudiziario"). Questa persona sostiene che il
metodo col quale viene deciso chi è malato e chi no è assolutamente
arbitrario. Tu paziente parli con uno spichiatra, ammesso che quest'ultimo
si degni di ascoltarti. Se capisce il tuo modo di ragionare sei sano,
altrimenti sei malato.
Uno che dice di aver ucciso il padre, perchè gli ha procurato dei grossi
dispiaceri, è malato? Una ragazza che fa uso abituale di ecstasy e alcol è
malata? Un ragazzino che passa le sue giornate ad ascoltare heavy metal a
palla è malato? Molto probabilmente si, comunque viene deciso da uno
psichiatra. Arbitrariamente. Senza alcun criterio scientifico. E basta
farsi un giro in un reparto diagnosi e cura per rendersene conto.

Poi Antonucci sostiene che perfino le singole malattie sono decise in
maniera stupida. Una commissione di medici a livello mondiale si riunisce
ogni tot anni, vengono proposte alcune nuove malattie e per ognuna si vota
a maggioranza. Così accade che la ninfomania è una malattia perchè la
commissione era formata da imbecilli, mentre l'omosessualità
(fortunatamente) non lo è perchè in commissione c'erano dei gay.

Infine dice che, in generale, quando si parla di malattia mentale di
chiama malattia qualcosa che, per definizione, è un sintomo. Cioè: se io
sono depresso dicono che è una malattia. Ma perchè sono depresso?
Antonucci dice: può essere che io sia effettivamente malato e che la
depressione sia un sintomo della malattia, come può essere che sia morto
mio padre e che quindi la mia reazione non abbia niente a che fare con le
malattie. Certamente un comportamento, uno stato d'animo o un modo di
pensare, di per sè non sono malattie.

Inutile dire che dietro queste cose ci sono interessi enormi. Psicofarmaci
(che tra parentesi distruggono il sistema immunitario generando ancora più
introiti per le case farmaceutiche), sperimentazioni dei farmaci sui
presunti malati (si conosce l'effetto dei singoli farmaci, ma per sapere
che effetto hanno combinati tra loro si sperimentano "informalmente" sui
pazienti), l'industria ENORME della sperimentazione sugli animali, la
diaria pagata dallo stato alle strutture che ricoverano le persone, medici
psicologi assistenti sociali che altrimenti non lavorerebbero, etc etc.

Siamo tutti d'accordo che passare le ore su facebook è un disagio, ma
parlare di malattia ha delle implicazioni pesanti.

Fede





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