[AcLab] voi siete malati?

nw315/inventati pietro a inventati.org
Mer 8 Lug 2009 22:54:22 BST


santec a riseup.net ha scritto:
>> A proposito: http://www.siipac.it/newaddictions/internetaddiction.htm
>>     
>
>
> Scusa Pietro ma io questi "studi" li odio. Prima di tutto, non sono studi
> ma statistiche sul comportamento di un campione di individui. Con lo
> stesso metodo con cui si potrebbe dire che chi beve la gatorade va in
> bicicletta (non so se sia vero, è un esempio) loro arrivano a dire che chi
> passa molto tempo davanti al computer non sa gestirsi il tempo o non
> dorme. Beh, e allora? Ci vuole un medico per fare una statistica?
>
> Ma il punto è un altro.
> Il concetto di malattia mentale è molto contestato, anche dagli psichiatri
> non sadici. Io rifiuto proprio il termine e preferisco parlare di
> "disagio".
>
> Ti consiglio un libro, "Critica al pregiudizio psichiatrico" di Giorgio
> Antonucci, psichiatra ed ex direttore del manicomio criminale di Reggio
> Emilia (scusate se parlo in italiano e non uso parole inventate tipo
> "ospedale psichiatrico giudiziario"). Questa persona sostiene che il
> metodo col quale viene deciso chi è malato e chi no è assolutamente
> arbitrario. Tu paziente parli con uno spichiatra, ammesso che quest'ultimo
> si degni di ascoltarti. Se capisce il tuo modo di ragionare sei sano,
> altrimenti sei malato.
> Uno che dice di aver ucciso il padre, perchè gli ha procurato dei grossi
> dispiaceri, è malato? Una ragazza che fa uso abituale di ecstasy e alcol è
> malata? Un ragazzino che passa le sue giornate ad ascoltare heavy metal a
> palla è malato? Molto probabilmente si, comunque viene deciso da uno
> psichiatra. Arbitrariamente. Senza alcun criterio scientifico. E basta
> farsi un giro in un reparto diagnosi e cura per rendersene conto.
>
> Poi Antonucci sostiene che perfino le singole malattie sono decise in
> maniera stupida. Una commissione di medici a livello mondiale si riunisce
> ogni tot anni, vengono proposte alcune nuove malattie e per ognuna si vota
> a maggioranza. Così accade che la ninfomania è una malattia perchè la
> commissione era formata da imbecilli, mentre l'omosessualità
> (fortunatamente) non lo è perchè in commissione c'erano dei gay.
>
> Infine dice che, in generale, quando si parla di malattia mentale di
> chiama malattia qualcosa che, per definizione, è un sintomo. Cioè: se io
> sono depresso dicono che è una malattia. Ma perchè sono depresso?
> Antonucci dice: può essere che io sia effettivamente malato e che la
> depressione sia un sintomo della malattia, come può essere che sia morto
> mio padre e che quindi la mia reazione non abbia niente a che fare con le
> malattie. Certamente un comportamento, uno stato d'animo o un modo di
> pensare, di per sè non sono malattie.
>
> Inutile dire che dietro queste cose ci sono interessi enormi. Psicofarmaci
> (che tra parentesi distruggono il sistema immunitario generando ancora più
> introiti per le case farmaceutiche), sperimentazioni dei farmaci sui
> presunti malati (si conosce l'effetto dei singoli farmaci, ma per sapere
> che effetto hanno combinati tra loro si sperimentano "informalmente" sui
> pazienti), l'industria ENORME della sperimentazione sugli animali, la
> diaria pagata dallo stato alle strutture che ricoverano le persone, medici
> psicologi assistenti sociali che altrimenti non lavorerebbero, etc etc.
>
> Siamo tutti d'accordo che passare le ore su facebook è un disagio, ma
> parlare di malattia ha delle implicazioni pesanti.
>
> Fede
>
>
>
> _______________________________________________
> AcLab mailing list
> AcLab a lists.aktivix.org
> https://lists.aktivix.org/mailman/listinfo/aclab
>
>   
Bene! Sono contento che la cosa possa far scaturire una discussione, spero.
Il motivo è motivo semplice:
la speculazione che si sta facendo della rete ed il potere che gli viene
conferito, che a volte cerca di spaventare, come in un certo senso
potrebbe fare l'articolo linkato.

Sicuramente c'è chi fa un uso smodato della rete e dei servizi da essa
offerti e qualcuno effettua degli studi, magari anche senza un preciso
scopo di lucro o di vantaggio.
Poi magari qualcun altro si approfitta di questa situazione di *paura*
magari e da qui possono ramificarsi tutta una serie di conseguenze che
se sfruttate con un buon livello di ingegneria sociale possono portare
diversi vantaggi a qualcuno ed ad altri sicuri disagi.

Esiste comunque molta letteratura che sarebbe interessante considerare.
Quello che volevo fare era portare un argomento alla attenzione del
gruppo, per parlarne.
Esistono degli studi su Facebook e sulle implicazioni sociali e
psicologiche coinvolte? Ma questo è assolutamente interessante io credo!
Perché lasciamo perdere chi usa la rete per giocarsi lo stipendio a
poker, qui la rete è un mezzo come la macchinetta del bar dietro casa;
ma anche non dando per vera l'esistenza di nuove malattie ed anche non
accettandone la condizione di Malattia patologicamente parlando, di
certo possiamo dire che esiste un fenomeno che 10 anni fa non era così
importante, almeno io credo.
Ma facciamoci una domanda: magari qualcuno se ne approfitta?

Allora, se questo fosse vero, sarebbe molto facile dire che se la rete
acchiappa una % sempre più alta di gente, come fenomeno sociale
consistente,  allora il potenziale rischio per le masse stesse di essere
controllate è alto allo stesso modo.
Cioè, se fosse vero che esite una sorta di net addiction, secondo voi un
social network come facebook quanto è informato sull'argomento? Secondo
me ci sono studi anche per stabilire quello.

Anche vedere cosa è vero e cosa è falso di tutte le teorie riportate dal
link potrebbe essere utile a farci capire in che direzione vanno ed
andranno certe dinamiche di controllo.

Un saluto a tutti


nw


-------------- parte successiva --------------
Un allegato non testuale è stato rimosso....
Nome:        signature.asc
Tipo:        application/pgp-signature
Dimensione:  266 bytes
Descrizione: OpenPGP digital signature
URL:         <https://lists.aktivix.org/pipermail/aclab/attachments/20090708/0a9d4981/attachment.pgp>


Maggiori informazioni sulla lista AcLab