[AcLab] facebook: luogo di incontri per organizzare omicidi.

NW/315 nw315 a cryptolab.net
Ven 23 Ott 2009 16:15:41 BST


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santec a riseup.net ha scritto:
>> Ora, a prescindere che non credo in FB, a parte il fatto che si tratta di
>> un social network che a mio parere crea una serie di danni sociali
>> importanti, a parte il fatto che chi lo utilizza contribuisce ad
>> alimentare
>> un fenomeno di controllo sociale pericoloso per tutti...
>
> Quoto e sottolineo!
>
>> Abbiamo idea di quanti gruppi esistono su FB che inneggiano alla morte di
>> diversi personaggi? basta dare uno sguardo per rendersene conto. Di fatto
>> non frega nulla a nessuno che ci siano.
>
> Non lo sapevo, ma non mi stupisce che sia così.
>
>> Certo, qualcuno potrebbe dire che tra i tanti simpaticoni qualcuno
>> potrebbe
>> approfittare della confusione per pianificare un attacco reale, passando
>> inosservato.
>
> Non credo che qualcosa passi inosservato "a chi di dovere", soprattutto su
> Facebook. Quand'anche fosse così (fantascienza), l'aver scritto i propri
> progetti su Facebook esclude completamente la possibilità di non essere
> scoperti dopo aver commesso il fatto.
> Ma capisco che certi giornalisti non sono pagati per fare considerazioni
> di questo tipo...
>
>> Se si decide di punire chi scrive su questo gruppo... non si dovrebbe fare
>> lo stesso per chiunque? Torno a dire, il valore della vita umana non è
>> come il pesce al mercato, di prima e di terza categoria.. o mi sbaglio?
>
> Il punto secondo me è l'alienazione. Non voglio condannare le persone che
> si sono iscritte a questo gruppo perchè non le conosco. Immagino che
> appartengano a molte "tipologie": chi odia Berlusconi (ma non per questo
> vuole ucciderlo), chi è un suo fan e si è iscritto per gioco, chi non si
> interessa di politica e si è iscritto perchè è amico di altri iscritti,
> chi si è iscritto per errore... Ma, secondo me, quello che hanno in comune
> è che nessuno di loro ucciderebbe qualcuno, e comunque non ucciderebbero
> proprio Berlusconi. Iscriversi a un gruppo che si chiama così non
> significa ucciderlo realmente, nè essere d'accordo con chi eventualmente
> un giorno provasse a farlo. E' un gioco, una fantasia, un'astrazione, un
> sogno, un delirio, chiamatelo come vi pare, ma non ha nulla a che vedere
> con la realtà. Non c'è nessun collegamento tra il concetto di morte,
> inteso in tutta la sua profondità, e la parola "uccidere" scritta su
> Facebook. Quella parola, in quel contesto, non evoca nessuna emozione,
> nessuna sensazione, nessuna considerazione che sia correlata con la morte.
> Ecco cosa intendo con alienazione - se, da un punto di vista strettamente
> antropologico (accademico se vogliamo), l'alienazione umana ha avuto
> inizio con la nascita del linguaggio, i social network la portano molto
> oltre: la parola non è più una rappresentazione della realtà, ma nella
> migliore delle ipotesi è la rappresentazione di un videogioco o di un
> programma televisivo; il quale probabilmente evoca a sua volta qualche
> altra astrazione, e così via. Tra la parola (o la foto) presente su
> internet e l'oggetto reale che SEMBRA rappresentare, in realtà vi sono
> molti passaggi tutt'altro che scontati. Il ragazzino scrive "macchina", ma
> nella sua testa la collega all'ultimo videogioco di formula 1, che gli
> ricorda la formula 1 vista in televisione, che gli ricorda un depliamt
> della ferrari, che gli ricorda il sito internet, che gli ricorda di aver
> letto su una mail che un tizio ha investito una vecchietta...
> fortunatamente la società dell'alienazione è ancora imperfetta, perciò il
> ragazzino potrebbe aver visto una ferrari dal vivo, ma diverse
> multinazionali stanno tentando di eliminare l'esperienza diretta dalla
> vita umana. La telematica è molto più conveniente da un punto di vista
> economico e dal punto di vista del controllo sociale.
> In altre parole: secondo me chi usa Facebook abitualmente, specie se lo fa
> per il gusto di farlo e non ad esempio per lavoro, vive in una bolla di
> alienazione; perciò quando racconta qualcosa, racconta semplicemente un
> qualcosa di immaginario che sta nella sua bolla, nella sua testa.
> Dubito che tra i 20.000 iscritti di quel gruppo qualcuno abbia mai avuto
> in mano un'arma da fuoco - eccezion fatta per gli appartenenti alle forza
> dell'ordine, che si sono iscritti al gruppo "per lavoro".
>
>> Credo che se tendiamo le orecchie oltre le alpi, potremmo intendere il
>> resto dell'europa che sghignazza, ancora una volta.
>
> Beh, non amo difendere il "mio" paese ma su questo mi dissocio un
> pochettino: penso che anche all'estero abbiano ben pochi motivi per
> sghignazzare. E se sghignazzano, che diano un'occhiata alle loro banlieu,
> ai loro CIE e alle loro squadracce di estrema destra, così si accorgeranno
> che al giorno d'oggi non esistono stati migliori di altri.
>
> NW, grazie per aver scritto qualche considerazione intelligente su questo
> argomento che in questi giorni viene commentato in maniera fin troppo
> superficiale.
>
> Fede

Chiaro, io mi riferivo semplicemente al fatto che fa ridere abbastanza
la preoccupazione della nostra polizia... o che il nostro assetto
politico reputi eversione e pericoloso un gruppo su fb che come ben si
capisce anche dalla tua attenta analisi è tutto meno che preoccupante.
fa ridere a prescindere :)

Io ringrazio te Sante per il tuo di contributo, fa sempre piacere
leggerti!

Un saluto a tutti

NW
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