[AcLab] facebook: luogo di incontri per organizzare omicidi.

santec a riseup.net santec a riseup.net
Ven 23 Ott 2009 12:31:15 BST


> Ora, a prescindere che non credo in FB, a parte il fatto che si tratta di
> un social network che a mio parere crea una serie di danni sociali
> importanti, a parte il fatto che chi lo utilizza contribuisce ad
> alimentare
> un fenomeno di controllo sociale pericoloso per tutti...

Quoto e sottolineo!

> Abbiamo idea di quanti gruppi esistono su FB che inneggiano alla morte di
> diversi personaggi? basta dare uno sguardo per rendersene conto. Di fatto
> non frega nulla a nessuno che ci siano.

Non lo sapevo, ma non mi stupisce che sia così.

> Certo, qualcuno potrebbe dire che tra i tanti simpaticoni qualcuno
> potrebbe
> approfittare della confusione per pianificare un attacco reale, passando
> inosservato.

Non credo che qualcosa passi inosservato "a chi di dovere", soprattutto su
Facebook. Quand'anche fosse così (fantascienza), l'aver scritto i propri
progetti su Facebook esclude completamente la possibilità di non essere
scoperti dopo aver commesso il fatto.
Ma capisco che certi giornalisti non sono pagati per fare considerazioni
di questo tipo...

> Se si decide di punire chi scrive su questo gruppo... non si dovrebbe fare
> lo stesso per chiunque? Torno a dire, il valore della vita umana non è
> come il pesce al mercato, di prima e di terza categoria.. o mi sbaglio?

Il punto secondo me è l'alienazione. Non voglio condannare le persone che
si sono iscritte a questo gruppo perchè non le conosco. Immagino che
appartengano a molte "tipologie": chi odia Berlusconi (ma non per questo
vuole ucciderlo), chi è un suo fan e si è iscritto per gioco, chi non si
interessa di politica e si è iscritto perchè è amico di altri iscritti,
chi si è iscritto per errore... Ma, secondo me, quello che hanno in comune
è che nessuno di loro ucciderebbe qualcuno, e comunque non ucciderebbero
proprio Berlusconi. Iscriversi a un gruppo che si chiama così non
significa ucciderlo realmente, nè essere d'accordo con chi eventualmente
un giorno provasse a farlo. E' un gioco, una fantasia, un'astrazione, un
sogno, un delirio, chiamatelo come vi pare, ma non ha nulla a che vedere
con la realtà. Non c'è nessun collegamento tra il concetto di morte,
inteso in tutta la sua profondità, e la parola "uccidere" scritta su
Facebook. Quella parola, in quel contesto, non evoca nessuna emozione,
nessuna sensazione, nessuna considerazione che sia correlata con la morte.
Ecco cosa intendo con alienazione - se, da un punto di vista strettamente
antropologico (accademico se vogliamo), l'alienazione umana ha avuto
inizio con la nascita del linguaggio, i social network la portano molto
oltre: la parola non è più una rappresentazione della realtà, ma nella
migliore delle ipotesi è la rappresentazione di un videogioco o di un
programma televisivo; il quale probabilmente evoca a sua volta qualche
altra astrazione, e così via. Tra la parola (o la foto) presente su
internet e l'oggetto reale che SEMBRA rappresentare, in realtà vi sono
molti passaggi tutt'altro che scontati. Il ragazzino scrive "macchina", ma
nella sua testa la collega all'ultimo videogioco di formula 1, che gli
ricorda la formula 1 vista in televisione, che gli ricorda un depliamt
della ferrari, che gli ricorda il sito internet, che gli ricorda di aver
letto su una mail che un tizio ha investito una vecchietta...
fortunatamente la società dell'alienazione è ancora imperfetta, perciò il
ragazzino potrebbe aver visto una ferrari dal vivo, ma diverse
multinazionali stanno tentando di eliminare l'esperienza diretta dalla
vita umana. La telematica è molto più conveniente da un punto di vista
economico e dal punto di vista del controllo sociale.
In altre parole: secondo me chi usa Facebook abitualmente, specie se lo fa
per il gusto di farlo e non ad esempio per lavoro, vive in una bolla di
alienazione; perciò quando racconta qualcosa, racconta semplicemente un
qualcosa di immaginario che sta nella sua bolla, nella sua testa.
Dubito che tra i 20.000 iscritti di quel gruppo qualcuno abbia mai avuto
in mano un'arma da fuoco - eccezion fatta per gli appartenenti alle forza
dell'ordine, che si sono iscritti al gruppo "per lavoro".

> Credo che se tendiamo le orecchie oltre le alpi, potremmo intendere il
> resto dell'europa che sghignazza, ancora una volta.

Beh, non amo difendere il "mio" paese ma su questo mi dissocio un
pochettino: penso che anche all'estero abbiano ben pochi motivi per
sghignazzare. E se sghignazzano, che diano un'occhiata alle loro banlieu,
ai loro CIE e alle loro squadracce di estrema destra, così si accorgeranno
che al giorno d'oggi non esistono stati migliori di altri.

NW, grazie per aver scritto qualche considerazione intelligente su questo
argomento che in questi giorni viene commentato in maniera fin troppo
superficiale.

Fede




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