[AcLab] minimalismo: contromosse

Angelo Rosina angros47 a yahoo.it
Mer 16 Set 2009 17:27:54 BST


Ho citato sia il messaggio di Gnuccio che quello di Davide, perchè mi sembra che le due cose siano collegate:

1) Boicottare corrisponde, in un certo senso, a ficcare la testa nella sabbia: ignoro il problema, faccio in modo che per me non esista standone lontano. Purtroppo ti renderai conto che non è così facile ignorare ciò che viene diffuso per le masse; se non lo guardi in dvd, uscirà in televisione (e tu paghi il canone rai); se ti sbarazzi del televisore, comunque magari lo trasmetteranno poi al bar o in altri luoghi pubblici (che pagano i diritti per poter mettere il televisore in sala), quindi dovresti stare alla larga anche da loro, scoprirai che non è facile. Ad esempio, a me non interessa assolutamente lo sport in televisione, mi rifiuto di guardarlo (anche per principio: la mia libertà consiste anche nel NON essere tnuto a seguire una cosa che non mi interessa): provate, durante i mondiali, ad ignorarlo: tutti ne parleranno, in ogni ambiente, al lavoro terranno tv o radio accesa, i vostri amici vi inviteranno di continuo a vederli (e si
 offenderanno se rifiutate).... e comunque vedrete ovunque pubblicità correlata, non riuscirete ad evitare di essere "contaminati"; stesso discorso per i reality, per facebook.... non potete evitarli del tutto.

2)In genere, le persone guardano di più ad un risultato immediato e sicuro, piuttosto che ad un risultato incerto ed a lungo termine: con il boicottaggio, si propone un sacrificio immediato (la mancata fruizione di certi beni intellettuali) a fronte di un possibile beneficio futuro (riduzione dei prezzi e abolizione del DRM); non è molto allettante, anche perchè vale la "teoria dei giochi":

I casi possibili sono infatti:
a) Io boicotto         ----          gli altri boicottano
-svantaggio immediato
-vantaggio futuro

b) Io non boicotto     ----          gli altri boicottano
-nessuno svantaggio immediato
-vantaggio futuro (se tutti gli altri boicottano, non sono io da solo a cambiare le cose)

c) Io boicotto         ----          gli altri non boicottano
-svantaggio immediato
-nessun vantaggio futuro (se tutti gli altri non boicottano, io da solo non sono sufficiente)

d) Io boicotto         ----          gli altri non boicottano
-nessuno svantaggio immediato
-nessun vantaggio futuro

Come vedi, dal momento che il singolo individuo può decidere cosa fare lui, ma non cosa fanno gli altri, e che, qualunque cosa facciano gli altri, per lui è comunque meno vantaggioso boicottare piuttosto che non boicottare, è poco probabile che una iniziativa del genere abbia successo.


Se prendiamo ad esempio la pirateria (che porta vantaggi immediati a chi la pratica, e svantaggi nel lungo termine per il gruppo), si verifica la situazione opposta:

a) Io pirato         ----          gli altri piratano
-vantaggio immediato
-svantaggio futuro (misure antipirateria, DRM)

b) Io pirato         ----          gli altri non piratano
-vantaggio immediato
-nessuno svantaggio futuro

c) Io non pirato     ----          gli altri piratano
-nessun vantaggio immediato
-svantaggio futuro

d) Io non pirato     ----          gli altri non piratano
-nessun vantaggio immediato
-nessuno svantaggio futuro


Anche qui, il pirata ha interesse a continuare, qualunque cosa facciano gli altri.

Con il software libero, invece:
a) Io uso software libero   ----  gli altri usano software proprietario
-vantaggio immediato (software gratis e legale)
-nessun vantaggio futuro

b) Io uso software libero   ----  gli altri usano software libero
-vantaggio immediato 
-vantaggio futuro (miglior supporto al software libero che sto usando)

a) Io uso software proprietario----gli altri usano software proprietario
-nessun vantaggio immediato
-svantaggio futuro (dovrò pagare per ogni aggiornamento, e se il software non viene più sviluppato io mi ritrovo senza supporto)

a) Io uso software proprietario----  gli altri usano software libero
-nessun vantaggio immediato
-dubbio vantaggio futuro (i prezzi scenderanno, ma potrei dover cambiare software, con tutti i problemi del caso)

Ecco quindi un sistema che può funzionare: si passa alle alternative libere per il proprio vantaggio, e così si è di aiuto anche per gli altri.


Secondo me, bisogna applicare lo stesso ragionamento per il cloud: trovare soluzioni che siano vantaggiose subito, in modo da incoraggiarne l' uso, e che a lungo termine non presentino i problemi correlati con il cloud.

La gente vuole il portatile a basso costo che serve da terminale? Va bene, ma se ci mettiamo sopra anche dei micro-applicativi stand-alone sarebbe un vantaggio, perchè puoi usarlo anche dove non c' è la linea (e intanto non sei obbligato a lasciare tutti i tuoi documenti su server remoto, perchè ne hai anche una copia tu)

La gente vuole avere certe informazioni sempre online? Con un server tutto tuo a basso costo hai il vantaggio di poter impostare esattamente i servizi che ti servono, e di poterlo spegnere quando sai di non usarlo (e intanto, nessun occhio indiscreto può raccogliere informazioni su di te)

Per questo dicevo che non è possibile limitarsi a dire "NO", bisogna affrontare la situazione un punto alla volta, e preparare una contromossa per ogni punto.

Primo punto: le applicazioni online (in certi casi non rimpiazzabili da equivalenti offline) sono proprietarie, e soggette a termini di servizio che possono cambiare di colpo senza preavviso
Contromossa: trovare applicazioni equivalenti con licenza libera (o quasi), meglio ancora se AGPL: EyeOs al posto di Google Apps, WorldWinds al posto di Google Earth, Yacy al posto di Google search...

Secondo punto: i dati online possono venire blindati, o cancellati
Contromossa: sistemi di backup pratici da usare

Terzo punto: netbook con prestazioni ridotte, che impediscono l' uso delle classiche applicazioni locali
Contromossa: micro-applicazioni, prese magari adattando sistemi per computer vecchi

E così via....



--- Mer 16/9/09, Nuccio Cantelmi <n.cantelmi a bluehat.it> ha scritto:
> Ciò che tu dici è pienamente valido e condivisibile.
> Ma.... comporta competenza, passione, risorse, tempo,
> voglia, necessità. Comporta, soprattutto, che tutto ciò
> incontri la massima diffusività e la massima attenzione.
> Non serve a nulla che io sia immune dal cloud maligno. Il
> problema, o è generale e collettivo, o non è un problema.
> Lo studio ed il vaglio di tutte le soluzioni possibili,
> anche quelle meno estreme, che possono avere la funzione di
> contrasto immediato, una sorta di primo fronte, non sono da
> scartare.
> Neppure, nascondere la testa sotto la sabbia e negare che
> CC e SaaS e derivati siano tra noi ormai in modo invasivo e
> pervasivo. Chi ha avuto modo di soffermarsi sulla reclame
> Telecom Italia "Impresa Facile" si è reso conto che anche i
> grandi provider stanno abbandonando la semplice fornitura di
> connessione (la telefonia e l'internet avranno in futuro un
> valore marginale di profitto prossimo a zero) per divenire
> fornitori di servizi. Servizi SaaS, appunto. Molte delle
> aziende informatiche per cui presto consulenza legale ci
> stanno pensando o ci stanno già lavorando...
> In breve, siamo circondati ed occorre una strategia a breve
> termine, mentre si pensano soluzioni a lunga gittata.
> La strada suggerita da Angelo merita rispetto, se non altro
> sul piano dello studio e dell'approfondimento. Lo spirito
> dell'hacker impone la ricerca, la conoscenza e la
> condivisione, non il rifiuto, soprattutto di tecnologie che
> ci sono e contro cui dobbiamo combattere.
> E' nostro dovere sondare tutte le possibilità, anche
> quelle meno oltranziste e, forse, più di compromesso nel
> mentre, con divulgazione, condivisione e ricerca, troviamo
> il modo di superare le difficoltà più grandi.
> L'evoluzione non fa salti...
> 
> Gnuccio
> 
> 





--- Mer 16/9/09, Davide <davide89v a riseup.net> ha scritto:

> La strada giusta è il boicottaggio,
> è boicottaggio non significa solo
> comprare il prodotto e fare la figura della spilorcio ma
> anche di
> ascoltarlo  o visionarlo, boicottaggio non è non
> compro il film e lo
> vado a visionare a casa degli amici che lo hanno
> comprato... e non lo
> visiono a 360 gradi e spingo al gente a fare lo stesso.
> Il fatto che molte persone non sappiano cosa sia il DRM,
> beh si deve
> fare informazione...
> 
> 


      




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