[AcLab] minimalismo: contromosse

al3xu5 / dotcommon dotcommon a autistici.org
Gio 17 Set 2009 18:52:55 BST


Il giorno mercoledì 16/09/2009 15:56:18 CEST
Nuccio Cantelmi <n.cantelmi a bluehat.it> ha scritto:

> al3xu5 / dotcommon ha scritto:
[...]
> >   
> Ciò che tu dici è pienamente valido e condivisibile. Ma.... comporta 
> competenza, passione, risorse, tempo, voglia, necessità. Comporta, 
> soprattutto, che tutto ciò incontri la massima diffusività e la
> massima attenzione. Non serve a nulla che io sia immune dal cloud
> maligno. Il problema, o è generale e collettivo, o non è un problema.

nuccio, forse (in parte) mi hai frainteso (ma sapevo di rischiare, non
avendo il tempo di spiegarmi ed argomentare meglio)...

il senso di quello che ho scritto voleva semplicemente essere questo:la
questione non è (solo) tecnica/tecnologica ma ben più ampia e per
questo richiede un approccio "sistemico" generale che, anche per via
indiretta, finisce poi per riguardare e aiutare a "risolvere" di
conseguenza anche il "problema" tecnico/tecnologico

anche stasera sono di corsa e purtroppo non riesco a spiegarmi meglio,
magari più in là proverò ad approfondire... se qualcuno avrà ancora la
pazienza di leggermi

> Lo studio ed il vaglio di tutte le soluzioni possibili, anche quelle 
> meno estreme, che possono avere la funzione di contrasto immediato,
> una sorta di primo fronte, non sono da scartare.

infatti, concordo

> Neppure, nascondere la testa sotto la sabbia e negare che CC e SaaS e 
> derivati siano tra noi ormai in modo invasivo e pervasivo. 

beh non l'ho mica fatto, anzi....

> Chi ha
> avuto modo di soffermarsi sulla reclame Telecom Italia "Impresa
> Facile" si è reso conto che anche i grandi provider stanno
> abbandonando la semplice fornitura di connessione (la telefonia e
> l'internet avranno in futuro un valore marginale di profitto prossimo
> a zero) per divenire fornitori di servizi. Servizi SaaS, appunto.
> Molte delle aziende informatiche per cui presto consulenza legale ci
> stanno pensando o ci stanno già lavorando... 

già...

> In breve, siamo
> circondati ed occorre una strategia a breve termine, mentre si
> pensano soluzioni a lunga gittata. 

di nuovo concordo
quello che ho cercato di dire era solo che ritengo si debbano cercare
queste strategie, a breve ed a lungo termine, entro una certa ottica
generale che vada oltre, pur se ricomprendendoli, gli aspetti puramente
tecnici

> La strada suggerita da Angelo
> merita rispetto, 

certamente e non mi pare di non averne avuto

> se non altro sul piano dello studio e
> dell'approfondimento. Lo spirito dell'hacker impone la ricerca, la
> conoscenza e la condivisione, non il rifiuto, soprattutto di
> tecnologie che ci sono e contro cui dobbiamo combattere. 

anche su questo mi trovi pienamente d'accordo... conoscere a fondo il
"nemico" è fondamentale per poterlo "battere"...

comunque non posso non osservare, riallacciandomi a quanto hai detto
prima, che questo spirito non è certo né generale né collettivo...

> E' nostro
> dovere sondare tutte le possibilità, anche quelle meno oltranziste e,
> forse, più di compromesso nel mentre, con divulgazione, condivisione
> e ricerca, troviamo il modo di superare le difficoltà più grandi.

sulla possibilità di compromesso sono meno d'accordo
sui compromessi (soprattutto se comunemente diffusi ed
accettati) si rischia di finire per adagiarcisi, trovandosi senza
volerlo ad essere parte strutturata del meccanismo che magari si voleva
invece contrastare... il compromesso troppo spesso diventa accettazione
e partecipazione al "gioco" che altri hanno iniziato imponendone le
regole...

faccio un esempio "tecnico": accettare di promuovere un sistema non
libero (come ubuntu che anche suggerisce l'uso di formati non
aperti/liberi) come compromesso a breve termine verso la liberazione
del software, in realtà, a mio parere, non serve a nulla se non
addirittura peggiora le cose: se anche tutti usassero questo sistema
lo farebbero per ragioni di funzionalità pratiche e/o di gratuità e non
perché interessati alla libertà...

tanto è (per quanto mi risulta da esperienza diretta e indiretta) la
stragrande maggioranza degli utenti ubuntu ha quanto meno una idea
confusa di cosa sia il software libero e, per le stesse ragioni
pratiche e "monetarie", accettano tranquillamente quasi tutti di usare
certi servizi cloud/saas che maltrattano allegramente la loro libertà e
privacy...

> L'evoluzione non fa salti...

beh... di solito li fa piccoli, ogni tanto anche un po' più grandi... 
l'importante è però che si muova nella direzione giusta...

saluti
al3xu5 / dotcommon

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