[AcLab] qualche precisazione

NW/315 nw315 a cryptolab.net
Mar 22 Set 2009 13:15:22 BST


in realtà non mi ero accorto che fosse arivato solo a me,
ecco il testo completo.


--- Ven 18/9/09, NW/315 <nw315 a cryptolab.net> ha scritto:

....... Vorrei parlare di abitudini digitali e di mode della
rete o per meglio dire, le mode del mondo telematico. Potremmo anche
parlare di vizi informatici che oramai si sono talmente radicati
nell'uso quotidiano di tutti...più o meno.
Noi magari non ci facciamo caso, ma quando abbiamo parlato di
condivisione, di p2p, di diritto di autore e social networks, abbiamo
parlato in un certo senso di vizi digitali che fanno parte di questa era
di internet come altri ne hanno caratterizzato i primissimi periodi.
Abbiamo detto che i buoi sono già scappati e che viviamo già e di fatto
in un era di controllo da parte di differenti organismi esterni e non.
Abbiamo in pratica ammesso che non appena ci si collega alla rete si
cade sotto un controllo che è difficile eludere; abbiamo detto, io
personalmente ne sono convinto, che cercare di rendere la vita difficile
a questi enti è sicuramente un passo necessario, lasciare meno dati
possibile, dire, se non lo vogliamo, il meno possibile di noi e della
nostra vita, cercare insomma di essere liberi.

----Angelo ha scritto -------

A pensarci bene, la perdità di privacy è la conseguenza inevitabile della libertà di informazione e della circolazione dei dati. Noi vogliamo che la musica ed i film legalmente acquistati possano essere condivisi con altri, ma ci opponiamo al fatto che, se qualcuno ottiene i nostri dati personali, li possa passare ad altri; troviamo assurdo che ci propongano un DRM che ci permetta di vedere un film per 24 ore e poi lo cancelli, ma pretendiamo che le ditte possano tenere i nostri dati solo per 24 ore e poi li cancellino (per giunta, questo "DRM" sui dati personali dovrebbe essere realizzato proprio da chi ha più interesse a manometterlo, quindi non sarebbe mai affidabile) (http://punto-informatico.it/2701330/PI/News/profilazione-darsi-delle-regole-non-basta.aspx); ci opponiamo al fatto che possano perquisirci la casa per cercare materiale pirata (che tra l' altro è difficile da trovare, perchè i dischi si potrebbero nascondere), e vogliamo che
 vengano fatte ispezioni perchè nessuno tenga i nostri dati personali; si è parlato di trasferire i server di The Pirate Bay in paesi che non riconoscono il diritto d' autore, e ci meravigliamo se gli elenchi di nominativi e dati sensibili finiscono in paesi che non hanno leggi sulla privacy.

Un aspetto da mettere in chiaro è che non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca: quello che vale per i contenuti degli altri, vale anche per i nostri dati sensibili, non si può pensare di impedirne la copia, perchè non esistono nè espedienti legali nè mezzi tecnici per farlo: quando affidi un' informazione ad altri, non puoi richiamarla indietro. E' inutile invocare tutele legali o tecniche al riguardo; ci serve solo essere consapevoli di ciò, e ci servono i mezzi tecnici per poter evitare di aver bisogno di comunicare i nostri dati agli altri (ed il diritto inalienabile di poterli usare)

....
----NW ha scritto ------


ma torniamo ai vizi,

.....

Se tu mi fornisci un terminale che in pratica mi permette di accedere
solo a cose controllate o che non mi permette certe connessioni, io
semplicemente non lo compro e come me farebbe la maggior parte della
gente che ha meno di 60 anni.

---angelo ha scritto -----


In uno dei miei post precedenti parlavo proprio di questo: metà della popolazione italiana non usa internet, e magari lo farebbe con un prodotto più facile da usare (e non si accorgerebbe che è "castrato")

Quando internet era per pochi,  le capacità medie dell' utente erano maggiori (chi non sapeva nemmeno come attaccare un modem ne restava fuori), più gente entra più il livello medio si abbassa.
Ricordate il passaggio da dos a Windows 95? Gente che prima non aveva il computer ha cominciato a comprarlo ed usarlo, ma chi era già capace si è trovato malissimo, perchè windows era molto meno versatile (proprio per poter essere usato anche da incompetenti)

----NW ha scritto -----

Di certo non avrebbe senso commercializzare solo un prodotto per
dummies, sarebbe necessario lasciare ad una grossa fetta qualcosa di
meglio di un terminale.
Continueranno ad essere prodotti mostri con 4 terabyte di hd e
multiprocessori spaziali, perché purtroppo troppa gente guadagna milioni
da quel mercato.

---Angelo ha scritto -----

Sicuramente, magari non si troveranno più al supermercato, ma solo in negozi specializzati, comunque l' importante è che si trovino.


nw ha scritto......

Se il mio amico vuole facebook io gli dico a che cosa deve stare
attento; se vuole windows o un altro os chiuso lo informo della
esistenza di sistemi completamente liberi e del pericolo insito, oltre
che dell'errore di economia mondiale che sta contribuendo a sviluppare
utilizzandone uno chiuso.
E così via.


Angelo ha scritto------


Grazie per aver evidenziato l' argomento, era un punto di cui volevo discutere.

Di fronte al problema della libertà digitale, del DRM e del cloud, le reazioni degli utenti sono molto diverse. Credo che potremmo classificarle in quattro gruppi:

1) Utenti che si preoccupano della loro libertà per principio, sono pronti a boicottare qualsiasi iniziativa che vedono come una minaccia: usano software libero, e cercano di spingere gli altri a fare altrettanto, e rifiutano qualsiasi tecnologia che limiti la loro libertà, anche se è una libertà che non useranno mai (ad esempio, rifiutano di usare materiale protetto dalla duplicazione, anche se non hanno nessuna necessità di duplicarlo)

2)Utenti che scaricano parecchio, e stanno molte ore al computer, per giocare o vedere film: a parole, sono grandi sostenitori del diritto alla libertà digitale, ma purtroppo sono convinti che "libertà" significhi il diritto di scaricare roba pirata senza poter essere beccati; per loro, "boicottaggio" significa piratare anzichè comprare, e non comprendono il senso di rifiutare il prodotto in blocco: ritengono che il software libero sia quello che si può "piratare legalmente", senza capire che è una contraddizione di termini, ma sono interessati ad usarlo, visto che si rischia di meno e non serve craccarlo (comunque, per loro usare un programma craccato o uno libero è uguale, basta che sia gratis)

3)Utenti che usano il computer per lavoro, in genere hanno software originale, non hanno mai pensato seriamente alla libertà digitale, perchè tutto sommato non sono mai stati toccati dal problema: quello che hanno funziona, ed a loro basta così. Possono essere interessati al software libero per la maggior sicurezza, e per non avere la seccatura delle licenze.

4) Sostenitori del DRM: spesso sono utenti Apple, sono fieri di pagare e di pagare caro, e guardano con disprezzo chi non lo fa, dandogli del morto di fame; ritengono che se il software non costa molto, non vale neanche molto, e disprezzano il software libero (a volte lo equiparano alla pirateria, perchè secondo loro fa concorrenza sleale ai loro prodotti preferiti). Credono che il DRM ed il cloud siano una misura giusta e lecita per combattere la pirateria (ed a volte la loro ignoranza è tale che non distinguono tra pirateria e software libero), ed a volte lo vedono come un "dono dal cielo" (o da Apple/Microsoft, tanto per loro è la stessa cosa) per avere i contenuti ad un prezzo più basso (poi pagano la stessa cosa tre o quattro volte, ma sono pronti a giustificarlo con le spiegazioni più contorte, altrimenti farebbero la figura dei cretini)

Naturalmente la maggior parte degli utenti rientra nelle categorie 2 e 3 (e comunque, quasi nessuno rientra perfettamente, di solito sono in posizioni intermedie)
Per organizzare una campagna di informazione, inoltre, è inutile parlare alla categoria 1 (ti darebbero ragione, ma tanto la pensavano così anche prima, e di solito dici cose che sapevano già) o alla categoria 4 (lo prenderebbero come un attacco personale, e non cambierebbero mai punto di vista), ma è utile puntare alle categorie 2 e 3, che potrebbero avvicinarsi di più al nostro modo di pensare, se si trovano gli argomenti giusti



NW

bye


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