[AcLab] Scroogle è leale?

Angelo Rosina angros47 a yahoo.it
Ven 8 Gen 2010 10:04:10 UTC



--- Gio 7/1/10, Ezu <ezules a gmail.com> ha scritto:

> Da: Ezu <ezules a gmail.com>
> Oggetto: Re: [AcLab] Scroogle è leale?
> A: 
> Cc: aclab a lists.aktivix.org
> Data: Giovedì 7 gennaio 2010, 15:34
> Scusate la mia voce fuori dal coro e
> forse anche off-topic, ma non
> condivido affatto l'uso di Scroogle - che sia leale o meno
> -.
> 
> Credo che come utenti si debba avere sì la coscienza che
> Google
> guadagna dal suo motore di ricerca, e quindi in qualche
> modo anche dai
> nostri dati personali (cosa cerchiamo, cosa clicchiamo,
> cosa
> guardiamo), ma bisogna essere anche coerenti e accettare
> le
> conseguenze del servizio o non usarlo affatto.
> 
> Mi sembra che Scroogle, come Emule per 'combattere' le
> major
> discografiche e cinematografiche o Windows piratato per
> 'combattere'
> Microsoft, sia una risposta errata a problemi reali.
> 
> Se non s'accetta di essere loggati da Google bisognerebbe
> semplicemente non usarlo e se, com'è, non ci sono
> alternative o si
> creano - avendo capacità e capitali per farlo - o si
> accettano le
> condizioni.
> 
> Infine Scroogle rischia di diventare, nei Paesi con una
> legislazione
> come la nostra, un servizio fuorilegge - se davvero non
> logga gli
> accessi - e di conseguenza messo sotto la lente
> d'ingrandimento di
> organismi nazionali di controllo. Non so se questo è
> meglio che essere
> loggati - per fini commerciali - da parte di Google.
> 
> Martino.
> 
> 2010/1/7 davide valenti <davide89v a riseup.net>:
> > Mi chiedevo, ci possiamo fidare di Scroogle il proxy
> che dovrebbe
> > rendere anonime le ricerche fatte su Google?
> >
> > Chiedo questo perchè cosa sappiamo dei suoi gestori?
> > Potrebbe Google scanciare una mazzetta ai proprietari
> di Scroogle per
> > ottenere i dati.
> >
> > Come possiamo sapere se in realtà non loggano gli IP
> degli utenti che
> > usano il servizio?


Quoto, ed aggiungo alcune considerazioni:

-Scroogle è tecnicamente illegale, dal momento che è palesemente in contrasto con l' articolo 5.3 dei termini di servizio di Google:
"5.3 Lei accetta di non aver accesso (o tentare di aver accesso) ad alcuno dei Servizi tramite qualsiasi mezzo diverso dall’interfaccia che è fornita da Google, salvo che lei sia stato specificatamente autorizzato ad agire in questo modo in un contratto separato con Google."

Google ha evidentemente scelto di non procedere legalmente, ma potrebbe farlo in qualsiasi momento (come Microsoft, all' inizio, non faceva nulla per contrastare la pirateria del suo software, in modo da ottenerne la massima diffusione, e poi ha iniziato ad inserire blocchi e protezioni)

-Scroogle dipende comunque da un servizio offerto da Google, e che può essere modificato senza preavviso: se Google decidesse di inserire i link sponsorizzati insieme ai risultati di ricerca, o di bloccare alcuni risultati (perchè in concorrenza con i clienti privilegiati di Google), anche Scroogle subirebbe le stesse conseguenze.

-Se Google non guadagnasse piu' abbastanza (magari proprio a causa di Scroogle), potrebbe decidere di sospendere il servizio (o di rendere obbligatoria la registrazione per usare il motore di ricerca); in entrambi i casi Scroogle smetterebbe di funzionare, e ci troveremmo da capo.

Oltre tutto, come non mi stancherò mai di ripetere, ci sono altri motori di ricerca, come cuil o yacy, che rispettano la privacy (cuil dice di rispettarla, ma in fondo hai le stesse garanzie che ti dà scroogle, perchè come fai a sapere con certezza che scroogle non raccoglie i dati? e per yacy si può essere del tutto sicuri, se ti installi il programma sul tuo stesso computer)

Come per il software pirata, la pirateria incoraggia solo i produttori a mettere protezioni sempre piu' invadenti, oppure ad abbandonare un prodotto (che non potrà essere sviluppato da altri, e diverrà presto inutile); c' è mai stato un solo caso di software house che, per contrastare la pirateria, abbia abbassato i prezzi o offerto condizioni migliori? Invece, la disponibilità di alternative free costringe ad abbassare i prezzi e ad offrire condizioni migliori, sennò fallisci (e, se gli utenti usano un altro prodotto, a nessuno importerà nulla del tuo fallimento: a qualcuno è importato qualcosa che microsoft abbia chiuso encarta, visto che tutti usiamo wikipedia?)

Per i servizi online deve valere la stessa regola (e vale ancora di piu' che con il software, perchè se un software non piu' supportato si può ancora usare, un servizio non piu' supportato scompare da un giorno all' altro)


      



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