[AcLab] La truffa di facebook - appendice

Federico Razzoli santec a riseup.net
Mar 22 Maggio 2012 14:07:50 UTC


Grazie a una serie di tecnologie che hanno invaso perfino le vite di chi
diceva "piuttosto che comprare uno di quei cosi mi sparo", la gente non è
più capace di fare molte cose. Alcune di queste sono fondamentali per non
apparire imbecilli, e tra queste c'è aspettare.

Ecco quindi decine di siti-spazzatura che si riempono di notizione
sull'andamento di Facebook. Nessun analista serio commenterebbe prima di
sei mesi - previsioni sì, ma commenti a posteriori no. Ma i
siti-spazzatura tra 6 mesi non ne parleranno, mentre il giorno stesso del
lancio di Facebook in borsa seguivano con interesse morboso l'evolversi
delle cose minuto per minuto. Ecco, questa è una delle cose che non
bisogna fare se non si vuole apparire imbecilli. Perché poi nella vita
capita anche di dire delle cose giuste, ma dopo che hai fatto una
buffonata di questo calibro non sarai creduto ugualmente: se ti sento dire
"il cielo è azzurro" come minimo penso di essere daltonico, non può essere
davvero azzurro se lo dice un imbecille di quel calibro :)

La cosa interessante è che perfino i colossi della finanza si devono
adeguare al social-pensiero (se di pensiero si può parlare), e così accade
che il signor Morgan pianga miseria perché il sito del Nasdaq ha fallito
un paio delle sue transazioni. Anche loro sembrano un po' imbecilli, a
prima vista: alcuni tra i maggiori investitori non ricordano che è
successo molte altre volte e che questo non ha mai condizionato veramente
la finanza?

Ma sì che se lo ricordano. Però a un'isteria imbecille rispondono in
quello che potrebbe essere l'unico modo possibile: un'altra isteria
imbecille :)
Insomma: i titoli nell'era di Facebook possono oscillare a seconda di
quello che qualsiasi dodicenne scrive sul suo profilo; e allora loro
vogliono trasformare il pianto isterico "oddio, Facebook non vale più
niente e devo correre a suicidarmi prima che le azioni crollino di altri 2
dollari" nel pianto isterico "oddio tutti vorrebbero comprare miliardi di
titoli Facebook ma sul sito del Nasdaq non funziona niente, uccidiamo i
sistemisti e compriamo altre azioni".

Insomma, quello che si legge nei siti-spazzatura non cambia di una virgola
l'opinione che ho espresso nella mail precedente, ma... aggiunge una
riflessione. Cioè: la finanza di una volta faceva schifo, perché un pugno
di aspiranti indovini cercavano di capire quanto avrebbero reso le società
basandosi sui loro ultimi bilanci. Oggi invece non cerca nemmeno più un
contatto (seppur mistico) con la realtà: perché basarsi sui bilanci e
sulle analisi di mercato, quando ci sono eserciti di cretini e di 12enni
che scrivono un sacco di notizie interessanti sul loro profilo e sui siti
spazzatura, magari analisi cretine, ma comunque accessibili con un paio di
click?

E' la finanza 2.0, per i cretini 2.0.

f.





Maggiori informazioni sulla lista AcLab