[AcLab] "ehi capo, passiamo al software libero?"

Federico Razzoli santec a riseup.net
Ven 2 Nov 2012 12:03:24 UTC


> Ovviamente no :-), ho rimesso in copia la lista.

Non si sa mai, in questi casi io rispondo in privato perché potrebbe
esserci scritto qualcosa che uno non vuole rendere pubblico.


> E se uno di questi punti e` negativo? Lasci stare e ti tieni un software
con un bug?

No, come te lo devo dire? :)
In questo caso, non uso quel software. Ne cerco un altro libero.
Forse intendi: cosa faccio se TUTTI i progetti possibili non sono
mantenuti? Non so darti una risposta generale, perché mi è capitato una
volta sola. Era un progetto accademico, una libreria PHP per gestire le
ontologie (OWL, RDFS), non c'erano alternative nè libere nè proprietarie -
a meno di non passare a Java o C++, ma non conosco il C e non è semplice
interfacciare PHP con Java. Comunque ho verificato che quello che mi
serviva c'era *quasi* tutto e la libreria era facilmente estendibile.
Prima di iniziare a lavorarci ho chiesto un chiarimento all'autore di una
classe, ed è stato molto disponibile e competente.
Se non fosse stato così, probabilmente avrei dovuto proporre
un'alternativa anche non libera. La considero l'ultima spiaggia, ma potrei
farlo.


> Scusa, ma quando compri Microsoft Visual Studio (se non sbaglio si usa
quello per programmare in Visual Basic, ma non ne sono sicuro) a quanto ne
so tu compri una licenza, non compri nessuna assistenza riguardo al
software, quindi il supporto Microsoft non aveva nessun obligo neanche a
risponderti. O sbaglio? (non e` una provocazione, non lo so sul serio)

Certo, ti ho fatto un esempio di un periodo in cui lavoravo per una
società che aveva pagato il supporto Microsoft. Ma non mi sembra un grande
investimento, visto che ci è servito solo ad avere conferma che c'erano un
paio di bug, e a farci suggerire modi per aggirarli - ma li avevamo già
trovati da soli, solo che ci sembravano un po' troppo "zozzi" e speravamo
che l'assistenza avesse qualche suggerimento migliore. E comunque no, in
quel caso non era assolutamente previsto che risolvessero i bug per noi.
Forse se fossero stati bug di sicurezza sì, ma non te lo so dire.


> Pienamente d'accordo con te, ma questo purtroppo non si puo` dire per
tutti i software open.

Certo, e ripeto che nessuno ci obbliga a scegliere un progetto piuttosto
che un altro. E se *tutti* i progetti liberi che potrebbero tornarci utili
a un determinato scopo sono scadenti, allora il discorso cambia. Non mi è
mai capitato, ma se mi dici che la tua esperienza è diversa... va bene,
non sto cercando di convincerti a usare programmi scadenti.


> Si`, e concordo. Da qua pero` puoi capire se un'azienda e` seria o no.
Ad esempio tu ritieni Oracle un'azienda poco seria e quindi ora lo sai e
non la usi. Altra gente magari ha avuto invece un'esperienza ottima. Io
non sono ne` da una ne` dall'altra parte dato che non sono esperto di
database :-).

Per la verità io credo che Oracle sia sempre stata serissima con il suo
prodotto principale; non ho mai usato il loro supporto, ma il dbms è
tecnicamente ineccepibile (tranne che per la richiesta di risorse
inaudita) e non ho motivi di pensare che il supporto tecnico sia scadente.
Solo che, con MySQL, si comportano come gli ultimi dei cialtroni. Le due
cose stridono? Beh, non è colpa mia...


> Se non sbaglio avevano anche dichiarato i motivi (e non me li ricordo),
comunque si`, quelle aziende "a meta`" hanno pero` una grossa
> reputazione da difendere.

Sì, ma non è questo il punto. Se vuoi facciamo anche finta che fossero
motivi giusti, il problema che sollevo è un altro: la AGPL non è cambiata,
sono loro che hanno cambiato idea, e la colpa è solo ed esclusivamente
loro. Buttare fuori un progetto perché usa una licenza che non vuoi più
supportare non è accettabile - e non parlo di etica, perché non me la
aspetto da Google, ma semplicemente di credibilità.
Sono l'unico a dare ancora un valore agli impegni presi? Se è così,
ricordatemi di non credere a nulla di ciò che mi dite :)


> Allora, ti riporto solo un esempio su tanti che mi sono capitati
quest'estate. Si`, nelle grandi aziende si lavora giorno, notte e
weekend (e si vive anche il cercapersone sempre attaccato).
> Una notte io e altri 4 colleghi stavamo cercando di risolvere un
problema di un grosso cliente e mentre cercavamo di capire la fonte del
problema abbiamo trovato un bug in gcc (si`, anche i compilatori hanno dei
bug). Una volta appurato che il problema stava proprio in gcc e non nel
nostro codice un mio collega non ha aspettato alto tempo e ha
chiamato Red Hat la quale ha risolto il problema in 1 ora e mezzo (da
contratto dovevano risolverlo entro 2 ore) e ci ha mandato il pacchetto
rpm con il problema risolto.
> Prova a pensare se dovevamo metterci noi a cercare e risolvere il
problema in gcc, magari ce l'avremmo fatta, ma perdendoci un sacco di
tempo quando il problema non stava in qualcosa di nostro. Questa io la
considero "produttivita`": potersi concentrare sul problema da risolvere e
se sorgono altri problemi lasciarli ad altri (piu` esperi e che
giustamente paghi).
> Ovviamente potevamo anche segnalare la cosa agli sviluppatori di gcc, ma
avrebbero anche potuto metterci piu` tempo, cosa che noi non avevamo.

Il punto è quando hai una consegna al mese e lavorare notte/week end prima
della consegna è la regola, non l'eccezione. Io credo che se lavorassi per
Microsoft, e il progetto a cui lavoro fosse lo stesso... ci chiederebbero
di più, ma numericamente saremmo il doppio. Senza contare i malintesi coi
clienti (problema che ho trovato in tutti i posti dove ho lavorato, più o
meno) che ti costringono a fare le cose due volte (ma nel tempo di una),
perché chi tratta col cliente non è in grado di stabilire i reguisiti.

Se ti rispondo un po' acido sulla produttività, è proprio perché per me è
fondamentale. Non abbiamo il supporto di Red Hat o di altri, e se abbiamo
un problema dobbiamo risolvercelo da soli prima di vedere il cliente.
Quindi, quando parlo di tool da usare, ho ben presente che lo scopo deve
essere quello di risparmiare tempo, perché non potrei permettermi di
ragionare in altri modi. Se scegliessi i software che mi piacciono non
lavorerei. Sfatiamo il mito che chi usa software libero ha tempo da
perdere, quello che sostengo io è che nella maggior parte dei casi è
proprio IL CONTRARIO.

GCC è un software libero GPL3, sono lieto che la società dove lavori lo
usi e non ho niente da ridire se hai il supporto di Red Hat. L'effetto
pratico è lo stesso, perché sicuramente il bug fix sarà presente in una
delle prossime versioni di GCC ed è già nel pacchetto Red Hat. Quello che
mi sembra controproducente è usare un software proprietario senza prima
aver verificato se puoi usarne uno libero.


> Dopo aver fatto un po` di prove e aver valutato i costi ha visto che gli
conveniva su tutti i fronti (tranne quello dell'etica e se volete della
sicurezza) usare (e pagare) DropBox.

Come dicevo, io non discuto il caso singolo del tuo amico. Avrà avuto i
suoi motivi. Ma non generalizzerei: io Dropbox l'ho usato solo per stare
dietro a clienti che non usano la mail. E non scherzo: era gente che non
sapeva mandare un allegato, e che chiama "mail" i messaggi mandati sui
social network, e siccome ho provato a spiegare l'errore uno mi ha detto:
"vabbè, lascia stare i tecnicismi e leggi la mia mail". Cosa potevo
rispondere a uno così?....
Ciliegina sulla torta: queste persone usano Dropbox perché non sono in
grado nemmeno di mandare un allegato su Facebook. L'uso che ne fanno è
solo quello: permettere a qualcuno di scaricare un documento.
Uno non usa nemmeno Google, cerca i siti con Facebook. (facebook non ha
questa funzionalità, semplicemente molti siti hanno un account facebook:
lui cerca il loro account, guarda il profilo e clicca sul link al sito.
per trovare facebook usa google, ma è stata dura fargli capire che può
usarlo anche per cercare altri siti, e ora che lo sa... non lo fa,
sostiene che è una complicazione inutile)
Temo che la maggioranza degli utenti Dropbox sia come loro, e che i casi
in cui è stata fatta una scelta ragionata siano pochi pochi pochi.

Ma in ogni caso, se uno per un motivo o per l'altro è obbligato a usare
Dropbox o Windows o qualche altra schifezza cloud/proprietaria, faccia
pure, non ha bisogno del mio consenso. Qui però faccio un discorso
generale: il software proprietario e il cloud devono essere sostituiti con
software completamente libero.
Se poi uno non può, ripeto, valuterà lui: io però gli dico cosa dovrebbe
fare, per la sua sicurezza, per la sicurezza dei suoi utenti, per non
sostenere google e simili, etc.

Federico






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