[AcLab] R: Evoluzione delle licenze CC

Angelo Rosina angros47 a yahoo.it
Dom 23 Set 2012 18:01:33 UTC


Dico la mia:

ND: volendo fare un paragone con il software, Un'opera con clausola ND corrisponde ad un freeware: vale a dire, un software che può essere distribuito come si vuole, ma non modificato. Tale licenza non si può considerare "libera", così come il freeware non è assolutamente software libero.
Inoltre, la definizione di opere derivate è variabile: se io faccio una foto, e tu la includi in un articolo, il tuo articolo è da considerarsi un'opera derivata? O solo un utilizzo della mia foto?
Se tu ritagli una parte della mia foto e usi solo quella (o se pubblichi solo una parte di un testo scritto da me) è un'opera derivata? Oltre tutto, almeno in italia, esiste il diritto alla corta citazione, che permette di utilizzare parte di opere altrui nelle proprie (ed essendo un diritto sancito per legge, la creative commons non può limitarlo).
Un'opera libera dovrebbe essere modificabile (così come il software libero deve essere modificabile); però, mentre il software in genere è solo uno strumento, un'opera multimediale magari è stata realizzata per diffondere una certa idea: ed in tal caso è ovvio che l'autore non vuole che la sua opera sia travisata ed usata per lo scopo opposto.
Probabilmente una buona alternativa sarebbe: è permessa la modifica, a condizione che venga anche inclusa una versione non modificata dell'opera e/o un link all'opera originale, e che venga specificato chiaramente qual'è l'originale e quale è la versione alterata (precisando il nome dell'autore originale ed il nome dell'autore delle modifiche): insomma, l'autore originale deve essere sempre in grado di specificare "questo non l'ho fatto io, la mia opera era così".
Sarebbe una cosa simile a certi software semi-liberi, in cui il codice sorgente può essere distribuito solo se identico all'originale, ed eventuali modifiche devono essere messe a parte, come patch: si preservano tutte le libertà, ma rimane ben definito chi ha fatto cosa, e l'autore non deve prendersi nessuna responsabilità per modifiche non sue, e che magari non condivideva.

NC: Personalmente, sarei abbastanza d'accordo sull'eliminazione di questa clausola, perchè crea più problemi di quanti non ne risolva. Cosa si intende, infatti, per sfruttamento commerciale? Se io includo del materiale in creative commons in un libro, poi chiedo il copyright del libro e mi metto a venderlo, è chiaro che sto facendo uno sfruttamento ingiusto: ma per impedire questo comportamento, basta la clausola SA (se sono costretto a rendere il mio libro liberamente copiabile, non potrò venderne molte copie perchè chiunque potrebbe farmi concorrenza, mettendo l'ebook a disposizione gratis); quindi, in questo caso la clausola NC sarebbe superflua.
Per altri usi... se io masterizzo dei cd con materiali in CC, e mi metto a venderli, è sfruttamento commerciale? Io magari volevo solo far circolare quell'opera il più possibile, ma i cd vergini li ho pagati, quindi vorrei almeno rientrare dei costi: se mi viene proibito, non distribuirò più i cd, e dovrò dire "scaricatevelo da soli".
Supponiamo poi che io voglia caricare un'opera con CC-NC su un sito: se il sito ha i banner sarebbe sfruttamento commerciale. Ma se non ha i banner... chi mi paga l'hosting? Praticamente l'unico sito che offre contenuti gratuiti senza banner è wikipedia. Ma già se metto il file su wikia, i banner ci sono; quindi, anche pubblicare l'opera su internet diventerebbe difficilissimo, perchè o pago l'hosting di tasca mia (così, quando magari non ho più voglia di spenderci soldi, il sito scompare nel nulla), oppure mi risulterà difficilissimo trovare un posto dove metterlo.
Ad esempio, se io prendo un software libero e lo miglioto, poi pubblico i sorgenti su sourceforge: se dovessi accettare una clausola che impedisse lo sfruttamento commerciale, non potrei farlo (sourceforge ha i banner, quindi sfrutta commercialmente il software che viene caricato)



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