[AcLab] Abandonware e software "usa e getta"

santec a riseup.net santec a riseup.net
Lun 31 Ago 2009 21:32:55 BST


Scusate la mia latitanza: sono tornato dalle vacanze ma ho a malapena il
tempo per respirare.

Angelo, i problemi che poni meritano una risposta. Premetto però che tu
parli di esigenze praiche a cui, tutto sommato, si possono sempre trovare
delle soluzioni, mentre per me viene prima un principio: io pretendo che
nessuno controlli (o abbia la possibilità anche solo teorica di
controllare) le mie attività, i dati che produco, le mie comunicazioni e
quant'altro. Quand'anche questa mia "fisima" comportasse delle rinunce
pratiche (e, a onor del vero, non mi pare che sia così) le accetterei
volentieri pur di non ritrovarmi a sperare che un'azienda che non conosco
non abusi della fiducia che le ho accordato. Detto questo, è comunque
giustto tornare all'argomento della tua mail e parlare dei problemi che
poni.

Oggi i programmi che richiedono l'installazione costituiscono un problema?
Prima di tutto parlo dei sistemi operativi liberi: su GNU/Linux
installare, disinstallare o aggiornare un pacchetto (cioè un programma o
un insieme di dati) è un'operazione estremamente semplice. Grazie ai
programmi "Gestore pacchetti" e "Gestore aggiornamenti" abbiamo
un'interfaccia unificata che rende praticamente impossibile sbagliare. Non
solo. Mi pare che perfino su computer vecchiotti installare, poniamo,
Apache, MySQL, PHP e relativi tool non comporti alcun rallentamento
rilevabile "a occhio nudo". Quindi perchè ricorrere al SaaS pur di non
installare un programma?
Quanto ho scritto per GNU/Linux, almeno per quanto riguarda le
prestazioni, mi sembra sia vero anche per MacOS X. Windows lo sconsiglio
quasi quanto il cloud computing ma, per chi volesse o dovesse per forza
usarlo, faccio presente che n programma non particolarmente "impegnativo"
non deve PER FORZA essere installato. Dipende un po' dall'attenzione che
il programmatore ha verso i suoi utenti - peraltro gli sviluppatori
dovrebbero tenere presente che i loro utenti potrebbero essere impiegati
che non hanno i permessi di amministratore sul computer che usano!

Per quanto riguarda i demo... beh, mi pare che siano legati a un "modello
di business" (come dicono gli eruditi) un po' superato. Oggi non conviene
dire "ti faccio fare questo gratis, ma se vuoi fare quest'altro mi devi
dare dieci sacchi". Non funzionava negli anni 90, figuriamoci se può
funzionare oggi. Che ci piaccia o meno, ciò che conviene fare è offrire
l'assistenza tecnica. Che conviene sempre comprare dall'autore di un
programma. Fosse anche un universitario che sviluppa a tempo perso,
difficilmente sulla sua opera è meno ferrato di IBM o di altri. In
alternativa, esiste la possibilità di sviluppare gratis e chiedere (si,
chiedere cortesemente) donazioni economiche. Certo non ci si guadagna
molto, ma insisto: non credo che con il modello dei "demo" si ottengano
risultati migliori.
Quand'anche uno sviluppatore volesse per forza ripercorrere la vecchia
strada dei demo, può farlo creando un pacchetto gratuito al quale si può
aggiungere un pacchetto o un plugin a pagamento.

Infine penso che i professionisti di determinati settori siano tra le
categorie che più avrebbero vantaggio ad abbandonare il SaaS per
utilizzare software libero. Infatti, per quello che ho potuto vedere, mi
sembra che alcuni programmi a loro utili lascino spesso a desiderare per
vari motivi (vuoi per l'usabilità, vuoi per la scarsa compatibilità dei
formati, etc etc etc). Eppure, se un programma è molto usato o ha un buon
numero di aficionados, potrebbe veder nascere una buona comunità di
persone (sviluppatori, tester, suggeritori, documentatori, etc) che
possono portare a un buon salto di qualità.

Per capire meglio (e non certo per criticare, dal momento che come usi il
tuo computer sono e devono restare fatti tuoi :) ), se non sono indiscreto
tu quali servizi SaaS utilizzi esattamente?

Federico




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