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al3xu5 / dotcommon dotcommon a autistici.org
Gio 3 Dic 2009 20:42:29 GMT


Il giorno giovedì 03/12/2009 15:32:09 CET
santec a riseup.net ha scritto:
[...]
> Questa è una discussione che sarebbe interessante avviare:

già! argomenti decisamente interessanti... provo a buttar giù qualcosa
al riguardo...

> - il ruolo dei social network nella moderna mercificazione (l'amicizia
> come nuovo mercato, marketing mirato...)

- amicizia come mercato: 

vi propongo nuovamente (vedi precedente email: "amici?") il link ad un
servizio che, letteralmente, vende "amicizie":
http://usocial.net/facebook_marketing/

ora, per quanto questa cosa sia abbastanza aberrante, riesco anche a
"capirla" nel quadro dell'evoluzione biopolitica del (neo)capitalismo
globale... 

ma ciò che ho difficoltà a capire è la facilità (superficialità) con
cui le persone possano parlare di amicizia in un contesto come
questo... ci si dice "amici" di persone che magari non si conoscono, ci
si rivela (come maschera, ma fino a che punto veramente?) a degli
sconosciuti o quasi, si intessono rapporti "amicali" con persone con
cui non si ha un vero (reale, fisico) contatto sensoriale... si
portano emozioni e sentimenti (anche qui, fino a che punto veramente?)
su di un "mondo" irreale, finto, fittizio...

e la realtà?

- marketing mirato: 

si tratta sempre del buon vecchio marketing mirato, appunto, pur se con
un livello di personalizzazione mai raggiunto prima... si tratta della
realizzazione del sogno (prima) impossibile dei markettari
(dispregiativo per coloro che fanno marketing) di poter personalizzare
le loro markette a livello individuale: ora, grazie ai social network,
possono farlo...

al di là dello strumento tecnologico, la cosa davvero interessante,
secondo me, è che sono gli stessi "consumatori" a servire loro i propri
profili personali già belli e pronti, spesso inconsapevolmente ma
anche, molto più spesso di quanto sembra, consapevolmente!

chi non ha mai sentito dire cose come: "si lo so che sto dando i miei
dati all'azienda X e che usando il servizio Y mi profilano... ma a me
cosa importa? non ho mica nulla da nascondere e poi... i loro
super-telefonini funzionano benissimo, sono belli e fighi e io li
compro e voglio essere sempre un modello aggiornato adeguato alle mie
esigenze e mi fa comodo se mi mandano informazioni..."

> - a quali bisogni reali possono rispondere i social network?

mah... 

qualcuno sicuramente potrà dire, magari a ragione, che ci sono
tanti bisogni reali a cui i s.n. danno soddisfazione... che so:
risparmio di tempo (anche rispetto ad una email), contatto
broadcast immediato con tante persone (e non mi devo neanche gestire una
rubrica), possibilità di raggiungere moltissimi per scopi comunicativi
anche "nobili" (serve sangue per un malato, noBday, eleggiamo ob a m4
anziché un conservatore, ecc.), e così via...

bene... a mio parere si tratta, il più delle volte, di bisogni
"pratici", di "funzionalità" aggiuntive utili ai task che ormai
dominano le nostre vite... ma sono davvero questi i nostri bisogni
reali? 

cioè: 

quanto sono davvero NOSTRI (in quanto persone) questi
bisogni? contribuiscono a farci vivere bene e serenamente con
noi stessi e nell'ecologia delle nostre relazioni con gli altri, o
piuttosto si rivelano essere ALIENANTI rispetto a ciò?

e quanto sono davvero bisogni REALI? quanto sono artificialmente
indotti in noi da "altri/altro" allo scopo di soddisfare altri bisogni
o scopi nel totale disinteresse per il nostro REALE benessere?

ciò che porta le persone ad (ab)usare i s.n., forse, sono le stesse
pulsioni/bisogni (in "positivo" ed in "negativo") che ci muovono in
tutto: bisogno/paura di interagire e relazionarsi, bisogno di
affermarsi con il consenso o la prevaricazione, ecc...

insomma: anche in questo, al di là dello strumento tecnologico, nulla di
nuovo sotto il sole... salvo la potenza "sociale" dello strumento che
permette. a chi sa come usarlo, di ottenere "risultati" prima forse
impensabili nel far leva sui bisogni profondi delle persone e, con
maggiore facilità ovviamente, sulle pulsioni e sui bisogni "peggiori"...

prima si usavano la radio, la TV, i cinegiornali e così via...
bastava preparare i "giusti" contenuti e diffoderli viralmente con
quei mezzi... oggi è più facile: basta offrire un qualche "nuovo"
servizio di s.n. ed il gioco è fatto! non serve neanche lavorare più di
tanto sui contenuti (che so una campagna anti-immigrati): saranno gli
stessi utenti a fare (quasi) tutto da soli: vuoi che non ci sia
qualcuno che mette su un bel gruppo "no rom" su FB? e vuoi che non
si riempia in quattro e quattro-otto di tanti "amici"?...

> - quali sono i pericoli?

santec... questa è facile (o forse no...)!

in prima battuta la risposta è quasi ovvia e scontata: sappiamo tutti
bene (almeno su AcLab) quali sono molti dei tanti pericoli...

tre esempi attuali:

Quando Facebook rovina la vita - Corriere della Sera
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_dicembre_03/facebook-rovina-vita_eafbb764-e00f-11de-9712-00144f02aabc.shtml

PI: Spionaggio sociale, EFF denuncia tutti
http://punto-informatico.it/2766010/PI/News/spionaggio-sociale-eff-denuncia-tutti.aspx

PI: USA, il Grande Localizzatore è in servizio
http://punto-informatico.it/2765241/PI/News/usa-grande-localizzatore-servizio.aspx

e anche questi (al di là dell'aspetto politico: chi/cosa davvero c'è
dietro?):

Quando la politica si costruisce in rete - Politica - Repubblica.it
http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/roma-nobday/nel-web/nel-web.html?rss

Una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni di Berlusconi |
Facebook
http://www.facebook.com/no.berlusconi.day?ref=search&sid=734591084.3087579874..1

NO BERLUSCONI DAY
http://www.noberlusconiday.org/

ma anche qui, non riesco a vedere la cosa solo dal punto di vista
"tecnico-pratico": l'aspetto più "pericoloso" infatti è, secondo me,
quello culturale e relazionale...

provo a spiegarmi con qualche esempio: 
partecipare si riduce a "dare amicizia"...
protestare si riduce a firmare una petizione...
discutere diventa beccarsi su un forum...
essere attivisti si riduce a farsi un blog...
informarsi si riduce a abbonarsi a un feed rss...
studiare si riduce a leggere wikipedia...
voler contribuire a una decisione si riduce a partecipare ad un
sondaggio...

insomma: delega totale, sociale e culturale, a qualcosa che spesso non è
neanche reale... ma è facile, veloce, non ci crea tanti problemi o
pensieri...

> - quali le alternative immaginabili?

questa è la parte più difficile... 

e siccome ora è tardi, sono stanco e vi ho tediato fin troppo, lascio a
voi avviare il discorso su questo...

ho comunque le mia idee di altrenativa, che credo si debba cercare di
realizzare per prima cosa in noi stessi condividendola
con chi ha la stessa nostra sensibilità... e si vedrà...

ma mi sembra che oramai ci siano ben pochi spazi ancora percorribili e 
si vada verso direzioni molto buie e pericolose... forse finché un
qualche grosso (ma grosso) sconvolgimento (naturale o meno)
finirà per riavviare la ruota e darci un'altra occasione

che, di certo, troveremo il modo di sprecare

saluti fraterni
al3xu5 / dotcommon

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