[AcLab] voi siete malati?

santec a riseup.net santec a riseup.net
Ven 10 Lug 2009 14:13:58 BST


> Purtroppo, bisogna riscontare un'amara verità. Anche nella vita reale,
> fuori da nuvole e social cloud, sono moltissimi coloro che partecipano
> per inerzia e che sono di intralcio. é ciò che mi è capitato con Hacklab
> Catanzaro/Cosenza. Molti dichiaravano la propria disponibilità solo a
> parole, ma quando si trattava di organizzare corsi, trashware o simili
> ero sempre solo (e tecnicamente impreparato). Poi, per il Linux Day,
> tutti solleciti a farsi vedere anche se toccava sempre a me organizzare
> e fare le cose.

Su questo sono d'accordissimo con te, queste dinamiche ci sono.

Io ho poca esperienza esperienza di gruppi "telematici", quindi parlo
soprattutto di gruppi reali (collettivi, circoli..). La tendenza della
maggior parte delle persone che ne fanno parte è quella di aspettare che
qualcun altro (i capi, volontari o involontari) elabori una posizione per
loro e soprattutto gli dica cosa fare, magari "incoraggiandoli" o
"sgridandoli" quando è il caso.

Siamo nati e cresciuti in una cultura autoritaria, dove lo studio di come
plasmare i bambini è una scienza, dove fin da piccoli veniamo sottoposti a
ricatti atroci per delle sciocchezze (se non mangi la minestra chiamo il
poliziotto che ti porta in prigione; l'adulto può anche riderci sopra, ma
per il bambino è una cosa molto seria), dove l'unica difesa che abbiamo
contro l'autorità è un'altra autorità (prima il papà contro il professore,
poi il tribunale contro il datore di lavoro). E' chiaro che è difficile
concepire una micro-società (anche un semplice collettivo) privo di
autorità. Perchè quando poi ci troviamo nelle situazioni concrete, anche
se forse non ne siamo coscienti, sappiamo fare solo due cose: comandare e
obbedire. E siamo bravi nel fare queste due cose, sappiamo anche praticare
sottigliezze diaboliche come obbedire a qualcuno per poter comandare su
qualcun altro. Ma partecipare come "liberi ed eguali" alle decisioni e
alle cose da fare... beh, questo non ce l'ha insegnato nessuno, siamo
goffi.

Il fatto di "restare nell'ombra" e aspettare che qualcun altro faccia /
decida le cose per noi a mio parere è un sintomo del problema che ho
appena descritto. Molti, non sentendosi in grado di partecipare (forse
inconsciamente!) preferiscono aspettare, vedere cosa succede.
Eventualmente lamentandosi con altri membri del gruppo, ma in privato, di
quello che secondo loro non va. E che non faranno nulla per cambiare.

Ma quello che ho scritto probabilmente vale anche per i gruppi telematici.
Magari con dinamiche un po' diverse, ma fondamentalmente accade lo stesso
mi pare. Magari sono di più gli "inattivi" perchè non vedendosi di persona
è più facile passare inosservati mentre le cose succedono da sole, o
meglio mentre altri si sbattono per farle succedere.

> Lo dico non per farmi il ganzo.

Mai pensato.

--

Beh, sono andato decisamente fuori tema. Però mi piacerebbe sapere cosa ne
pensate, e magari come avete affrontato questi problemi in gruppi "reali"
o "virtuali", anche senza fare nomi.

Fede





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