[AcLab] R: Dovrei esserne contento, eppure...

Angelo Rosina angros47 a yahoo.it
Lun 23 Nov 2009 09:47:29 GMT


> Ma la merce di cui si occupano è principalmente hardware e
> software,
> mentre Google vende esclusivamente prodotti dei nostri
> cervelli (consenso
> sotto forma di pubblicità, statistiche sui nostri
> interessi, etc etc etc
> etc). Io questa la definisco reificazione 2.0 ed è stata
> resa possibile da
> Internet. Microsoft non ha ancora imparato a sfruttare bene
> le nuove
> merci, e quando lo fa si serve di Bing e simili, più che
> di Windows.


Non so se riesco a chiarirmi, ma ci proverò: sia Google, sia Microsoft, sia Apple fanno più o meno le stesse cose (probabilmente la versione gratuita di Office avrà pubblicità, ad esempio, e Apple ha appena brevettato una cosa simile (http://www.melablog.it/post/10004/un-brevetto-infila-la-pubblicita-in-mac-os-x), ma Google lo dichiara esplicitamente: con Google è chiarissimo il fatto che possono vedere tutto quello che fai (tanto è vero che mettono pubblicità contestuale anche nella posta); a questo punto, mi sembra comunque preferibile una cosa del genere a chi cerca di ottenere gli stessi risultati, ma di nascosto.

Per fare un paragone, pensa agli alimenti: molti produttori di cibi cosiddetti "biologici" utilizzano in realtà un mucchio di pesticidi, solo che poi non possono dirlo, perciò, visto che tanto commettono già un illecito, a questo punto non rispettano nemmeno le norme di sicurezza imposte per i cibi "normali", e se compri da loro ti prendi una quantità di veleni decisamente più alta: l' alternativa sarebbe di autoprodurre tutto, o di comprare solo dal contadino che conosci bene, e di cui ti fidi, ma è pratico vivere così?
> 


> Bene, ma la libertà - anche nella sua forma più blanda -
> deve applicarsi
> anche all'hardware, il software è solo una parte del
> problema. Inoltre
> Android contiene software proprietario, anche se credo
> esista una variante
> libera (chiedi ad Alexus per ulteriori informazioni).

Credo che proprio Replicant sia la versione di Android libera.


> 
> 
> > Appunto: preferisco in primo luogo preoccuparmi di una
> limitazione vera,
> > reale, tangibile (come appunto quella di Kindle o
> dell' iPhone) piuttosto
> > che di una minaccia indefinita o ipotetica (come tu
> stesso hai detto, non
> > è così chiaro su quali siano i progetti di Google)
> 
> "Occulto" non significa nè indefinito nè ipotetico, ma
> lascio perdere
> perchè il discorso si sta allargando troppo.. magari
> apriamo poi un altro
> thread, altrimenti non si capisce più niente.

Beh, adesso che ChromeOS è uscito, e si leggono le prime recensioni, mi sto facendo l' idea che non miri affatto a sostituire i sistemi operativi tradizionali: su un computer fisso, al massimo si potrebbe usare in dual-boot con un sistema operativo completo, per saltare i tempi di caricamento se voglio solo guardarmi la posta o cercare una pagina di wikipedia (mi pare che ci siano anche altri sistemi del genere, come Gos e SplashTop)

Credo che una cosa del genere possa aver senso solo per dispositivi ultraportatili (e in tal caso, non è una idea così sballata non avere l' hard disk: se io sono in giro con un netbook, è più facile che mi venga rubato il netbook piuttosto che l' accesso ad internet), oppure per i sistemi embedded (certo non lo vorresti nel computer, ma nel televisore? La possibilità di navigare dal televisore potrebbe anche non essere così male). Per il momento, non ho l' impressione che Google punti tanto a sostituire il computer, quanto a creare un settore nuovo, con applicazioni che non sono possibili con i sistemi tradizionali.

Intanto, come misura precauzionale, direi che ci sono due linee d' azione:

1) Realizzare uno o più sistemi operativi con requisiti relativamente ridotti: fortunatamente, Chrome richiede parecchia memoria (per poter fornire una velocità elevata), ed il kernel linux è in buona parte aperto: non dovrebbe essere affatto difficile realizzare una distro linux (o anche di un altro sistema, come haiku, freeBSD, freedos, reactos... linux non è l' unico sistema libero esistente)che abbia requisiti hardware uguali o minori, che sia perfettamente compatibile (si potrebbe anche riciclare parte del kernel ChromeOS, per avere i moduli giusti), ma contenente magari AbiWord e Gnumeric (in BasicLinux, si può fare una cosa del genere in meno di 20 mega, quindi non dovrebbe essere un problema infilare tutto questo al posto di ChromeOS, o anche a fianco): in questo modo, anche il più economico dei netbook può diventare una workstation completa (in modo perfettamente legale, a meno che i produttori su questo non seguano l' esempio di Apple di
blindare il dispositivo.... è per questo che dicevo che il vero pericolo viene da Apple, non da Google)

2)Usare un mini-server, tipo questi:
http://www.synology.com/enu/index.php

Ci si può mettere un server di posta:
http://www.synology.com/enu/products/features/mailstation.php

O anche EyeOS:
http://forum.synology.com/enu/viewtopic.php?f=27&t=11224

In questo modo, si avrebbero tutti i vantaggi di conservare i propri dati (niente lock-in, nessuno può vederli, puoi cancellarli definitivamente, puoi spegnere il server, non hai pubblicità), ed una buona parte dei vantaggi del cloud computing (puoi accedere ai tuoi documenti da qualsiasi computer, anche pubblico, si può lavorare in più persone sugli stessi documenti,puoi avere un portatile che costa pochissimo, se ti rubano il portatile non perdi nessun dato importante): certo, sta a te farti i backup, fare la manutenzione del sistema e badare alla sicurezza sia informatica (firewall) che fisica (non lasciare il server dove può essere danneggiato o manomesso)

A questo punto, cosa gira sul portatile non ha più nessuna importanza.


Secondo me, l' obbiettivo dovrebbe essere soprattutto di promuovere simili iniziative: se dici "mi rifiuto di usare il cloud per le sue implicazioni sulla libertà e la privacy" pochi riusciranno a seguirti, ma se mostri una alternativa altrettanto comoda, dicendo "è più sicura, perchè puoi accedere ai tuoi dati anche se la connessione ti salta", e facendo vedere che non c' è pubblicità, potrai avere più gente che ti dà retta: a quel punto, puoi iniziare il discorso sulla tutela della privacy e sulla libertà personale.

E' un discorso analogo al convincere la gente a passare a linux: per l' utente che non programma, il concetto di software libero spesso è quasi incomprensibile, e poi magari ti dice "l' ho pagato, ora lo uso: è giusto comprare il software, così come si compra l' hardware", perchè non sa la differenza tra software e licenza; magari quell' utente si trova male con Windows, e pensa di passare al Mac (ancora più chiuso); se però gli fai vedere che con Linux ha le stesse funzioni, gratis (può usarlo sul computer che ha già), e in più può avere i programmi nuovi senza pagare, non ha virus, e non ha nessuna rogna con le licenze in caso di ispezione, magari passa a linux: forse non capirà mai a fondo il concetto di software libero, e quasi certamente non svilupperà manco una riga di software libero, ma intanto è un cliente in meno per il software proprietario, ed un utente in più a promuovere un sistema libero.




      



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