[AcLab] Vi racconto un fatto

Angelo Rosina angros47 a yahoo.it
Mer 30 Set 2009 13:28:41 BST



--- Mer 30/9/09, Nuccio Cantelmi <n.cantelmi a bluehat.it> ha scritto:



Con ogni probabilità non sono riuscito a far comprendere il senso della mia questione.
Il mio smarrimento dinnanzi ad un'affermazione molto perentoria non vuole essere la spinta per ipotesi luddiste del tipo "spegniamo le macchine",
Io infatti non intendevo affatto dire questo, spero di non essere stato frainteso.
 
Stavo solo proponendo una possibile soluzione pratica ad un problema pratico: così come è possibile evitare le limitazioni insite in un sistema operativo proprietario, come Windows o OSX, utilizzando una alternativa libera (Linux, FreeBSD, Haiku, FreeDos...), allo stesso modo si può evitare la profilazione di Google utilizzando un motore di ricerca libero.
 
Ho fatto un esempio specifico per rispondere all' esempio di Shark.

 ma solo la constatazione di come il senso di smarrimento (questa volta della propria identità digitale) sia ormai un dato conclamato nella maggior parte degli internauti (che brutta espressione!!).
 
La maggior parte degli internauti lo accetta perchè ritiene di non avere scelta: per poter scegliere, bisogna che esista qualche alternativa (e possibilmente più di due).

Non mi sento di suggerire di usare la rete solo per scopi limitati e modesti. 
 
Alcuni di questi scopi possono limitare la nostra libertà: finchè la rete era usata solo per trovare informazioni, il diritto all' anonimato era abbastanza comprensibile, ma se la rete viene usata per il commercio, gli utenti devono essere identificabili (altrimenti, come tutelarsi da eventuali truffe, tipo gli scam con i numeri di carta di credito?)
 
Se sulla rete ci sono solo contenuti amatoriali creati dagli utenti nel tempo libero, questi possono essere completamente gratuiti (ricordate i newsgroup dove ci si scambiavano barzellette, consigli, trucchi e molto altro? Non c' era pubblicità, nè era obbligatorio registrarsi), ma se si vuole introdurre contenuti più costosi, occorre trovare degli sponsor.
 
Quindi, da un lato occorre definire bene quello che si vuole: se io voglio proteggere la mia privacy come facevo 10-15 anni fa, posso farlo, ma devo aspettarmi di poter usare il computer e la rete come facevo 10-15 anni fa (i programmi e i servizi ci sono ancora, e funzionano).
 
Per poter ampliare i miei orizzonti telematici, devo scendere a qualche compromesso: o pago con le informazioni, o pago con i soldi (naturalmente non voglio essere preso in giro, non accetto di pagare due volte, come pretenderebbe ad esempio chi vuole vendermi un CD e poi raccogliere anche informazioni tramite un sistema di DRM e rootkit)

Piuttosto, lo scopo di tutto questo nostro discorrere dovrebbe essere quello di trovare patch ad un modello di sfruttamento degli strumenti tecnologici che nn ci aggrada, senza mai puntare il dito sullo strumento, ma sul come si usa. 
Alcuni strumenti si possono usare in tanti modi, altri solo nel modo deciso dal produttore: è a questi che occorre trovare delle alternative.

Le automobili non sono cattive sol perché ci sono tanti morti sulle strade, sono criminali le persone che guidano infischiandosene di tutto e di tutti.
Nelle parole del mio amico, si nasconde una grande ed ineluttabile verità. Tutto ciò che circola in rete è soggetto al CC. Tanto ciò che immetto nei "canali" dei grandi ricettori (facebook, google, amazon, azure), quanto ciò che non passa attraverso questi canali. La stessa idea di CC comporta l'ammissione di questo fattore, ovvero la capacità di sondaggio, filtraggio e collezione dei dati anche quando questi non circolano attraverso le piattaforme proprietarie. Anzi, secondo me il CC è proprio questo, o meglio è proprio in questo aspetto che lo trovo maggiormente subdolo e pericoloso.
L' unico modo per avere il controllo su qualcosa è sapere che ne puoi fare a meno (poi non sei obbligato a rinunciarci, ma devi sapere di poterlo fare): se sono in grado di effettuare la sincronizzazione tra due computer senza passare da internet, sono sicuro che nessuno mi spierà; se sono in grado di trovare le informazioni che desidero su documenti offline (enciclopedie, CD, materiale scaricato in precedenza), nessuno può vedere cosa leggo (quando non avevo la connessione flat, anche io scaricavo più documenti che potevo, e li conservavo per leggerli con calma, in modo da spendere meno in telefonate)

 Odio pensare di essere collezionato anche mentre credo di essere immune. Certo, odio il pensiero di essere spiato sempre, ma almeno in alcuni casi me la sono cercata volontariamente ed ho sottoscritto delle CGC (condizioni generali di contratto o servizio) che mi avvisano del pericolo.
Questo è un punto.
 
Assolutamente vero: se ti hanno avvisato e tu hai accettato, in genere ottieni qualcosa in cambio (tipicamente l' accesso a contenuti e servizi utili), mentre se lo fanno a tua insaputa, in genere non ti danno nulla (anzi, cercano ancora di chiederti dei soldi).
 
I dati personali sono ormai come il denaro: vanno protetti, perchè parecchi sono interessati a portarceli via, ma si possono anche "spendere", se ne vale la pena (purchè sia io a deciderlo).

L'altro punto di riflessione (per me) è quello di rendere fruibile il tema della tutela della propria identità digitale (che va ben oltre la privacy) alla maggior parte della popolazione e di rendere disponibili degli strumenti (strumenti prima e strumenti ora) per garantire un tasso ragionevole di protezione. PArlo di strumenti semplici, easy listening e facili da usare. Non parlo di soluzioni complesse che richiedono grandi competenze.
 
Pienamente d' accordo. Avevo parlato di Yacy proprio perchè ritengo che possa essere uno di questi strumenti, o almeno che possa diventarlo.

Non tutti nascono con lo spirito hacker, né possiamo minimamente pensare di inculcare o creare questa attitudine nelle persone. PEr esperienza personale, questa convinzione è sbagliata: hacker si nasce. Solo chi avverte la distonia tra ciò che è dato e ciò che è percepito, sarà capace di trovare dentro di sé la forza per opporsi attraverso la ricerca e la condivisione. Gli altri sono gregari in cerca della soluzione più semplice.
Ecco, io mi propongo di offrire al mondo la soluzione più semplice e meno arzigogolata, che non comporti la compilazione dei sorgenti o acrobazie informatiche.
 
Condivido


Sono consapevole che questa mia intenzione si espone a miliardi di critiche (peraltro, giuste e condivisibili). Ma di fronte una persona che non ha nessuna voglia di mettersi a smanettare (è perfettamente giusto e lecito che ognuno agisca secondo indole) e che declina così direttamente la propria privatezza alla comodità d'uso, non vedo altra soluzione possibile.
L'episodio della sincronizzazione del nokia n810 mi è servito a capire che bisogna ragionare in termini pratici e semplici (come, peraltro, abbiamo già fatto) per offrire al mondo strumenti differenti da alternare agli strumenti di massa.

Cordialmente, Gnuccio
 
bye


      
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <https://lists.aktivix.org/pipermail/aclab/attachments/20090930/1eb43ba1/attachment.htm>


Maggiori informazioni sulla lista AcLab