[AcLab] R: salute o controllo?

al3xu5 / dotcommon dotcommon a autistici.org
Ven 27 Ago 2010 00:07:39 UTC


Il giorno giovedì 26/08/2010 22:39:07 CEST
santec a riseup.net ha scritto:

> Buonasera a tutti!

bentornato! 
è davvero un piacere risentirti

> Ho visto che ultimamente la lista funziona, 

in compenso aclab è stato "bloccato" da indivia... probabilmente a
causa di un eccesso di spam...

credo che occorra contattarli (credo da parte di chi ha attivato il
blog ;-) ) per sistemare la cosa... probabilmente occorrerà
attivare un captcha antispam...

> io non ho partecipato
> perchè sono stato via alcuni mesi e praticamente non aprivo mai la
> posta... mi leggerò con calma alcune delle vecchie mail, vale anche
> per quelle personali! Intanto scusate l'assenza.

scherzi vero?

> Forse fra un po' vi proporrò anche qualche idea.

bene! ci vuole proprio un po' di azione!

> >> Il punto è... qual era il governo che aveva avuto l'idea di
> >> identificare le persone tatuando un numero sulla pelle?
> 
> Quello nazista (scusa, non resistevo alla tentazione di dirlo
> chiaramente). Anche in quel caso la sanità c'entrava molto. Ad esempio
> credo che durante tutto il periodo nazista un ebreo non sia MAI stato
> internato nei campi se non era presente un medico che certificasse la
> sua appartenenza alla razza ebraica.
> Checchè dicano alcuni libri di storia, era tutto molto burocratico e
> scientifico. Se così non fosse stato, milioni di persone non avrebbero
> assecondato (anche solo con la propria indifferenza) lo sterminio che
> ben conosciamo. Doveva apparire tutto logico, ordinato e saggiamente
> gestito dagli organi competenti.

beh... qui si potrebbe innescare anche tutto un ragionamento a diversi
livelli e prospettive su cosa siano benessere, salute, malattia, sanità
ecc. nell'immaginario occidentale... ==> OT

> Oggi è tutto ancora più logico, più ordinato e più burocratico. Grazie
> soprattutto alle tecnologie informatiche e telematiche che Hitler non
> poteva nemmeno immaginarsi.

già, per fortuna

anche se, nell'ambito della "anticultura" culturofaga caratteristica
della moderna civiltà occidentale, il "ruolo" della scienza
e della tecnica è, oggi, esattamente lo stesso di allora...

vabbé... un altro discorso che apre spazi di analisi e ragionamento
enormi... ==> OT

> > già... ed il chip sottopelle è molto peggio...
> > e la questione non è tanto legata al/ai governo/i ma (come anche 50
> > anni fa) ad un ordine "mondiale" più alto...
> 
> Ora il rapporto di forza tra governi e multinazionali è nettamente
> sbilanciato. E, a mio parere, quelle che producono le infrastrutture
> informatiche e telematiche sono le più potenti, potenza che non deriva
> solo dal loro profitto, ma proprio dal tipo di merce che producono. 

vero... e mi pare che questo valga non solo per le "potenzialità"
tecnologiche/tecnocratiche di queste merci ma anche per il loro potere
feticistico (qui c'è un articolo interessante:
http://www.infoaut.org/articolo/back-from-the-future-il-ritorno-del-feticismo-nellanalisi-marxiana)

> I governi possono controllare noi, possono controllarsi a vicenda,
> altre società possono controllare noi o la concorrenza o i governi...
> ma per farlo devono sempre passare dall'ufficio vendite di Microsoft,
> o IBM, o Oracle, o quel che è.

infatti!

il sentiero è tracciato già da moltissimo tempo, e ora lo si sta
percorrendo in fretta: un tempo c'erano stati totalitari ed imperi
coloniali... poi stati nazionali "democratici" e organismi
transazionali "sociali"... ma oramai la loro "mediazione" quasi non
serve più al capitalismo: la gigantesca macchina tecnoeconomica (anche
e soprattutto grazie all'apoteosi planetaria di scienza e tecnica) si
riproduce e diffonde spontaneamente, integra tutto nella sua
flessibilità, sostituisce la disciplina con l'autodisciplina rendendo
il biopotere tecnocratico sufficiente per consentire il controllo
diretto e totale del "mercato" globale...

ma di nuovo mi sto "allargando" troppo rispetto al tema... ==> OT

> (nota durante la rilettura della mail: in realtà discorsi analoghi si
> potrebbero fare per chi si occupa di bio/nanotecnologie (genetica) e
> farmacologia, ma forse in misura minore e comunque andrei troppo fuori
> tema...)

eheheh... non sono il solo allora...
 
> > altro che salute!
> > siamo ormai a livelli di biopotere/biocontrollo che orwell fa quasi
> > sorridere di tenerezza...
> > c'è da essere molto molto molto preoccupati
> 
> Lo pensavo anch'io, ma ho cambiato idea. Orwell prevedeva un mondo con
> molto meno tecnocontrollo di quelle che c'è oggi... eppure la cosa lo
> preoccupava molto, mentre noi sembriamo estremamente tranquilli e
> rilassati.

beh... non volevo dire che Orwell era ingenuo, anzi!
"orwell fa quasi sorridere di tenerezza..." era strettamente riferito a
noi, cioè a me ed a voi, e non a un "noi" società... e la "tenerezza"
era amaramente ironica...

in questo senso, ciò che fa "tenerezza" non è Orwell ma la distanza tra
il tecnocontrollo che lui poteva prevedere e temere e ciò (di peggio)
con cui abbiamo a che fare e che invece ("noi" società) non temiamo
abbastanza

> Se lui era ingenuo noi siamo degli idioti... con licenza parlando :)

mi pare di capire che il noi che qui hai usato sia nel senso di
"noi" società, quindi direi proprio che stiamo dicendo esattamente la
stesa cosa...


a presto
al3xu5 / dotcommon

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