[AcLab] *SPAM* Re: R: un browser ecologico?

Angelo Rosina angros47 a yahoo.it
Sab 2 Gen 2010 11:25:44 UTC


> Grazie per la lista,  ne conoscevo solo una parte, per
> esempio non
> conoscevo Scour.
> Purtroppo resta sempre il solito problema, questi progetti
> essendo
> basati su idee alternative nobili ma povere
> (economicamente)
> difficilmente riescono a far superare certe barriere
> all'utente.
> L'abitudine alla comodità ed ala velocità purtroppo fanno
> spesso perdere
> altri orizzonti importanti che si possono osservare solo
> fermandosi e
> guardandosi attorno. Da questa mania sono afflitto anche io
> molto spesso.

Questo è l' atteggiamento giusto: documentarsi, controllare, essere curiosi. L' ignoranza e la fiducia cieca sono gli atteggiamenti tipici di chi aspira a diventare uno schiavo.


> >
> > Effettuare le diverse ricerche su diversi motori (in
> concorrenza fra loro) dovrebbe rendere la profilazione
> decisamente difficile; inoltre, dovrebbe aiutare a capire se
> c' è qualcuno che distorce i risultati.
> >   
> Questo è giusto ed importante da ribadire, non che il
> resto non lo
> fosse. Oltretutto a volte si resta sorpresi
> nell'individuare differenze
> tra i risultati di ricerca effettuati con differenti motori
> di ricerca.
> Anche solo per curiosità di navigazione certe alternative
> dovrebbero
> essere considerate con maggiore attenzione.

Infatti: il vero pericolo in cui si incorre usando Google (o Bing), è di cominciare a pensare "se Google non lo trova, vuol dire che non esiste"; a questo punto, per Google sarebbe facilissimo far "sparire" una informazione semplicemente non indicizzandola: sarebbe un potere troppo grande, e come si dice "il potere assoluto corrompe in maniera assoluta"

Come per i giornali, anche per i motori di ricerca occorre avere una pluralità di informazione, e come per i giornali, tale pluralità viene messa a rischio quando la stessa fonte (Google/Bing/Yahoo per i motori di ricerca, l' ANSA per i giornali) viene usata come riferimento per gli altri (se l' ANSA sbaglia, praticamente tutti i giornali pubblicano la notizia sbagliata)

Tra l' altro, tale discorso è particolarmente importante in questo periodo, in cui Murdoch vuole tornare alle notizie a pagamento (e rimpiazzare i giornali cartacei con Kindle e iPhone): in questo modo, rischia di mettere veramente fine a quello che resta della pluralità di informazione giornalistica.


> a me piacerebbe verificare a quanto ammonta questa piccola
> briciola,
> comunque. Sempre per una questione legata alla curiosità e
> perché no,
> anche per poter cambiare idea se invece si sbaglia e la
> briciola non è
> così piccola. Anche io come già detto non sono molto
> aperto a credere a
> tutto quello che si legge scritto, ma resta il fatto che
> bisognerebbe
> avere dei dati alla mano più precisi.

Piacerebbe anche a me, ma non so proprio dove potremmo ottenerli (magari GNUccio lo sa, dovremmo chiederlo a lui); di certo non possiamo accontentarci di quello che dice il sito di Ecosia, perchè non è neutrale.



> vorrei chiarire che non è il mio caso e spero quello di
> nessuno. Scusa
> se preciso ma essendo questa una lista pubblica mi preme
> specificare che
> il mio post non era un invito a fidarsi a prescindere dai
> contenuti.
> Ognuno deve farsi una sua idea, prende l'info se non la
> conosce già e
> poi decide cosa pensarne. Io sono rimasto incuriosito
> dall'esistenza di
> questo progetto ed anzi ho postato qui e non altrove
> proprio perché ero
> sicuro che ci sarebbero stati post interessanti come sempre
> e punti di
> vista intelligenti.

Infatti: per ricollegarmi al discorso di qualche tempo fa "chi è il più cattivo", quello che dico è che non bisogna dire "questa azienda è cattiva, mi rivolgo ad un concorrente" senza sapere BENE cosa fa quel concorrente; quando la Microsoft aveva parlato di Trusted Computing, molti utenti hanno deciso, per evitare tale incubo informatico, di abbandonare i prodotti Microsoft: ma hanno scelto linux (o un altro sistema libero)? No, molti hanno scelto Apple, ignorando che Apple aveva già incluso il chip Fritz nei primi Mac (quando Microsoft ne stava solo parlando), e che aveva già realizzato, sull' iPhone, il sistema di certificazione delle applicazioni, in modo da impedire completamente la diffusione di programmi liberi (cosa che la Microsoft stava progettando, ma non ha mai fatto).

A questo punto, per tali utenti sarebbe stato meglio tenersi i sistemi Microsoft, piuttosto che peggiorare la situazione.

Per il cloud, si rischia una situazione analoga: io posso avere magari un computer senza nessuna funzione spia o moduli di trusted computing (su un terminale di cloud computing, sarebbero del tutto inutili), e un sistema operativo libero (ChromeOS è in gran parte costituito da codice rilasciato con licenze libere), ma in realtà ho ancora meno controllo di quanto ne avrei con il trusted computing.

D' altra parte, è più facile aggirare i limiti di un sistema cloud (posso cambiare il sistema operativo che gira in locale, o posso usare un server di mia proprietà) piuttosto che di un sistema trusted (crack e jailbreak invalidano la garanzia).


> Si è vero, purtroppo, come per le varie influenze che
> anche per motivi
> di lavoro mi è capitato di trattare, anche se non dal
> punto di vista
> medico, devo dire che spesso si è trattato di grosse
> bufale fatte ad
> arte per spingere certi prodotti o certi fondi in direzioni
> del mercato
> ben precise.
> Basta fermarsi all'ultima influenza di tipo A.
> Basterebbe semplicemente verificare adesso al passaggio
> dell'influenza
> "normale" i numeri dei contagi che ci saranno e purtroppo
> anche dei
> decessi.. per rendersi conto che nel caso della suina si è
> trattato di
> una grossa manovra finanziaria che si appoggiava ad una
> forma virale non
> più pericolosa di una normalissima influenza.

Per il singolo malato, l' influenza A è meno pericolosa di una influenza normale, il problema è che è molto contagiosa (quindi, può essere causa di gravi disservizi, se in una struttura ad esempio metà del personale è a casa per malattia)
Il vero pericolo, però, è un altro: il virus dell' influenza può combinarsi con altri ceppi dello stesso virus (se un paziente viene infettato da entrambi contemporaneamente), e produrre un ceppo nuovo, con caratteristiche ibride; il virus dell' influenza aviaria (ceppo H5N1), ad esempio, è un virus potenzialmente letale (la mortalità è molto elevata, per un virus influenzale), ma poco contagioso (un essere umano infetto non lo trasmette agli altri, solo gli uccelli lo fanno, quindi praticamente solo chi lavora spesso a contatto con uccelli rischia di prenderselo); il virus dell' influenza A (ceppo H1N1) , al contrario, è molto contagioso, ma poco pericoloso. Se i due virus (aviaria e influenza A) contagiassero lo stesso paziente (umano, o maiale, o uccello), potrebbero combinarsi, e in teoria potrebbe nascere un ceppo contagioso quanto l' influenza A, ma letale quanto l' aviaria (e tale ceppo potrebbe realmente causare una pandemia, paragonabile
 all' influenza spagnola (http://it.wikipedia.org/wiki/Influenza_spagnola) che tra il 1918 e il 1919 causò la morte di 50 milioni di persone; tale evento non si è ancora verificato, e con un po' di fortuna non si verificherà, ma occorre comunque cercare di limitare il contagio il più possibile, e sorvegliare l' epidemia per essere pronti a fermare sul nascere un eventuale ceppo mutante.

Una curiosità: vi ricordate il servizio "flu trends" di Google (che consentiva di valutare la diffusione dell' influenza, basandosi sulla ricerca di alcune parole chiave nelle diverse regioni), lanciato nel 2008?
Mi stupisce che Google non abbia approfittato dello scalpore creato dall' influenza A per pubblicizzare di più tale servizio; in fondo, poteva usarlo per dimostrare che la profilazione in certe occasioni è utile (per seguire una epidemia lo è di sicuro, e anche per individuare le persone a rischio di ammalarsi); molte delle tecniche di "data mining" sono state sviluppate per la ricerca medica (epidemiologia, prevenzione, individuazione dei fattori di rischio).


Bye


      



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