[AcLab] Profilazione: un'occhiata ai pro e ai contro

Angelo Rosina angros47 a yahoo.it
Ven 29 Gen 2010 09:48:03 UTC


> Scusate la mail vagamente irrazionale, è uno sfogo... ho
> ancora i brividi
> di terrore per il futuro prospettato da Angelo.
> 
> Fede

Comprendo perfettamente questo sfogo, ma mi sembrava giusto affrontare tale argomento, anche perchè quello che ho prospettato, per certi versi, non è il futuro, ma il presente.

Inoltre, vorrei farti una domanda: saresti disposto a lavorare in una fabbrica dove si lavora l' amianto? O vicino ad una sorgente di radiazioni, senza nessuna protezione? Se si conosce la pericolosità di tali situazioni, il merito va, in buona parte, alla raccolta dati (che, tra l'altro, è avvenuta con il consenso dei diretti interessati)

Il data mining, per quanto pericoloso, ha anche delle potenzialità interessanti, e non so se è giusto ignorare tali possibilità, quando si avrebbe la possibilità di ridurre il numero di morti per alcune malattie; dopo tutto, in campo medico vengono già usate, e con successo, tecnologie molto più pericolose e controverse, come l'ingegneria genetica, l'energia nucleare, e perfino l'antimateria (non sto scherzando: esiste la tomografia ad emissione di positroni).

Inoltre, se a te l'idea di essere sorvegliato non piace, è comunque possibile che altri invece lo desiderino, in base al semplice ragionamento "se ho qualcosa che non va, voglio che mi avvertano"; noi dobbiamo avere il diritto di rifiutare, ma è giusto decidere anche per gli altri? È giusto impedire a tutti, per principio, di usare un sistema che potrebbe salvare delle vite, perchè noi riteniamo che il prezzo da pagare (la perdita della privacy) sia troppo alto?

Secondo me, la soluzione giusta è che ognuno possa scegliere, per sè, cosa vuole, dopo averne valutato le implicazioni; come ho già detto, per i dati archiviati nella cartella clinica ciò è possibile (il paziente può dare o revocare il consenso all'uso di tali informazioni per la ricerca, e può scegliere liberamente se aderire ai programmi di prevenzione o no); tuttavia, le norme che regolano ciò sono limitate al campo medico, e non prevedevano assolutamente la situazione attuale (in cui è possibile anche registrare anche cosa hai mangiato a colazione); per questo, occorrerebbe una regolamentazione più aggiornata (che tenga conto, ad esempio, del fatto che spesso i dati possono risiedere su un server che si trova in un altro stato, soggetto a legislazione diversa).

E non si può aspettare troppo: Google ed altri si stanno già muovendo in questo settore (vedi https://www.google.com/health/ ), e se riescono a crearsi un database con tutte queste informazioni prima che venga stabilito in qualche modo quali sono i limiti, poi sarà difficilissimo modificare la situazione (se hai inserito i tuoi dati clinici, accettando la policy attuale di Google, poi non puoi più dire niente)

bye


      



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