[AcLab] Ethic license --- dove l'open source non arriva

al3xu5 / dotcommon dotcommon a autistici.org
Ven 7 Gen 2011 17:28:50 UTC


Il giorno venerdì 07/01/2011 16:10:37 CET
Nuccio Cantelmi <n.cantelmi a bluehat.it> ha scritto:

[...]

> Se non esistesse il diritto d'autore non esisterebbe la GPL, la CC, ed
> ogni altra licenza libera. Bisogna sempre partire dal presupposto che
> il copyleft è basato sul diritto d'autore attraverso al concessione di
> facoltà che tipicamente stanno in capo al titolare.
> La bellezza (e qui parlo da giurista) di queste licenze sta proprio
> nella scelta, nella voglia di sovvertire ciò che la legge stabilisce
> come default. In questo trovo un grande impegno personale di
> consapevolezza e scelta. 

pienamente d'accordo

> Se fosse diversamente, ovvero l'assenza
> totale di qualsiasi disposizione in materia, sarebbe molto banale e
> privo di quel fattore di consapevolezza che informa il floss e l'open
> content. In altre parole, che sia software libero ma che sia
> consapevole!!!

d'accordo solo in minima parte, cioè fintantoché si da per
"ineluttabile" il fatto che esista la meteria stessa del diritto
d'autore, o dei brevetti e via dicendo...

nel contesto del diritto d'autore le licenze copyleft sono geniali e
"belle"... ed hai *pienamente* ragione a riconoscere che il valore del
software libero insorge solo se è "usato" consapevolmente

ma è il contesto di fondo a essere sbagliato...

ed è qui che servirebbe un "salto" per portare la consapevolezza sul
livello in cui la millantata "proprietà intellettuale" viene
riconosciuta per quello che è - ovvero, come già detto, un dispositivo
immorale di appropriazione privata/privatistica dei beni immateriali al
fine di ricavarne potere, profitti e rendite sottraendoli al libero
godimento comune - e, per questo, semplicemente rifiutata


un inciso: è (solo apparentemente) paradossale che la millantata
"proprietà intellettuale" sia considerata così importante e venga tanto
magnificata dai sostenitori del capitalismo e del libero (sic!)
mercato... salvo dimenticare che non si tratta di altro se non di
dispositivi che introducono situazioni di monopolio e di rendita
parassitaria... alla faccia della libera competizione capitalista e
della concorrenza...

[...]

> Nella mia esperienza professionale, non sempre una licenza libera è la
> scelta migliore.
> [...]
> Se la persona che ho davanti non può capire queste cosine (che poi
> cosine nn sono) allora non è bene consigliare la licenza libera.

anche perché, mancando la consapevolezza, non ci si (nel senso della
società) sposterebbe comunque in avanti...

> Del pari (questa è esperienza personale in Hacklab Catanzaro), non mi
> permetto più di installare una distribuzione gnulinux se la persona
> cui mi avvicino non è perfettamente consapevole del senso della
> libertà e di dover affrontare anche dei disagi [...] Il problema è:
> quanti sono disposti a usare scientemente floss? Se nn affrontiamo
> questa domanda (that's the question...) è inutile parlare di intenti
> etici o di rischi di distogliere taluni dall'uso di licenze libere.
> Chi le ha nel cuore non sarà distolto dal fatto che un programma è
> closed source. Ma chi non ce le ha deve imparare ad essere consapevole
> di ciò che comporta la libertà.

appunto: fintantoché esiste il diritto d'autore (that's the
problem...) l'uso del software e delle licenze libere ha "senso" e
"valore" solo se avviene in modo pienamente consapevole

usare una distribuzione GNU/Linux senza la consapevolezza di cui
parliamo, magari solo perché è gratis o perché fa figo sembrare di
essere un po' un hacker o perché va un po' di moda (vedi ubuntu), non
solo non aggiunge nulla in termini di libertà personale e generale ma,
anzi, finisce per essere un danno...

per non parlare delle troppe distribuzioni che si spacciano per
"libere" senza esserlo...

> Platone affermava che colui che si libera dal giogo e fugge dalla
> caverna potrebbe non riuscire a vedere per la troppa luce che gli si
> para dinnanzi.

credo purtroppo che siamo messi pure peggio: liberarsi dal giogo costa
troppa fatica per cui si preferisce rinunciare in partenza...

> Parimenti, coloro a cui viene imposto il floss non avranno la
> possibilità di comprenderne il senso profondo e torneranno (come più
> volte mi è accaduto) a ciò che conoscono nella semplicità e, forse,
> stupidità.

concordo


a presto!

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al3xu5 / dotcommon
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