[AcLab] "ehi capo, passiamo al software libero?"

Shark the_shark a nitroteam.biz
Ven 26 Ott 2012 20:41:43 UTC


Interessante articolo e mail. Pero` secondo me la mentalita` ottusa e`
sempre il problema maggiore, e non si risolve neanche se gli dici
"questo e` GRATIS!".

Io per mia fortuna per ora ho lavorato e collaborato sempre con aziende
che usavano software open (completamente o per la parte che mi
riguardava), pero` quando provavo a parlarne con altre aziende in
maniera sia informale che "formale" il problema era sempre convincere la
gente, e non e` facile, anzi, a volte proprio impossibile (se sono tanti
da convincere).

Salot

On Fri, Oct 26, 2012 at 04:03:26PM +0200, Federico Razzoli wrote:
> La cosa più difficile da fare, in un'azienda, è convincere il tuo capo che
> un scrivere un ottimo software in 2 mesi è meglio che scrivere una merda
> in 59 giorni.
> Ma anche "ehi capo, passiamo al software libero?" è una domanda che
> incontra non poche resistenze. Non solo per via di quello che su internet
> viene chiamato FUD (scriverei volentieri "disinformazione", ma ho paura
> che i blogger non capiscano) al quale peraltro nessuno crede o ha mai
> creduto più di tanto... quanto per una pura, semplice e irrazionale paura
> del cambiamento. "Installare sul mio computer un sistema che non ho mai
> usato? E se poi cerco di spedire una mail, sbaglio a cliccare, e attivo
> una funzionalità che manda virus a tutti i nostri clienti? Meglio non
> rischiare!".
> Quando si parla con gli esseri umani, l'irrazionalità si combatte con la
> razionalità. Con le aziende non è possibile, e allora si combatte con
> un'irrazionalità ancora più stupida. E quale tasto migliore da andare a
> toccare, se non... i soldi???
> Ecco un articolo di Percona su come convincere il tuo gruppo di lavoro a
> spendere qualche soldo per l'ottimizzazione, dopo aver fatto un po' di
> conti:
> http://www.mysqlperformanceblog.com/2012/08/28/sell-an-elephant-to-your-boss-howto/
> Nella maggior parte dei casi, si applica anche al passaggio al software
> libero (misura quanto tempo passi a ripristinare il backup ogni volta che
> il file di Access si rovina, e convincerai il capo a passare allo stack
> lamp)
> 
> Quando si parla di software libero però - se è sviluppato in modo aperto -
> ci sono anche altre variabili da tenere conto. Queste però non sono
> misurabili se non con l'Algoritmo Monti (che consiste nel pigiare un tasto
> a caso 15 volte e poi correre dalla Merkel con in mano "la dimostrazione
> che ho salvato il mondo"). Siccome queste tecniche accademiche sono troppo
> intellettuali per me, mi limito a elencare i fatti concreti e verificabili
> (anche se non in modo matematico).
> 
> * I software hanno dei bug. Chiunque abbia mai sviluppato/seguito un
> software libero, sa perché il software proprietario ha più bug, e su
> questo non si discute. Ma oltre a questo, i bug vanno aggirati. Per
> aggirarli, devi sapere che sei di fronte a un bug (e non un tuo errore) e
> trovare una via d'uscita. Se il software è libero, c'è un bug tracker
> pubblico, e la comunità scrive post su come aggirare i bug significativi.
> In caso contrario, si può rimanere bloccati per giorni.
> 
> * Documentazione: se il software è libero non c'è solo la documentazione
> ufficiale, ma anche i post della comunità. La documentazione è
> indispensabile per sapere come ottimizzare i tuoi programmi; se non hai
> queste informazioni, in pratica è come se tu ti stessi interfacciando con
> qualcosa di lento e/o instabile.
> 
> * Supporto gratuito: è inutile che i fan di MS mi vengano a dire che
> esistono forum dedicati ad ASP, è evidente che quel mondo non può essere
> paragonato alla comunità che supporta il software libero.
> 
> * Supporto pagato: solo IN PARTE quantificabile. Se io voglio supporto per
> Oracle, nessuno tranne Oracle è autorizzato a darmelo - né ha le
> conoscenze per farlo. E Oracle mi fa pagare troppo. Se voglio supporto per
> MariaDB, Linux, Apache... beh, ho veramente l'imbarazzo della scelta, e
> ovviamente questo significa che ogni fornitore di supporto è obbligato a
> darmi un servizio migliore e farmi pagare meno, altrimenti non regge la
> concorrenza. I benefici di un servizio migliore non sono quantificabili in
> modo certo. E qui, chiunque abbia avuto a che fare col supporto Microsoft
> sa bene di cosa parlo. C'era perfino una barzelletta:
> 4 uomini vanno in gita in elicottero, si alza la nebbia e loro si perdono.
> A un certo punto vanno quasi a sbattere contro un grattacielo: è un
> ufficio, c'è gente che lavora. Richiamano la loro attenzione
> sbracciandosi, e scrivono su un cartello: "DOVE SIAMO?". Dall'ufficio, un
> tizio dall'aria estremamente professionale scrive la risposta: "IN UN
> ELICOTTERO". I quattro si guardano perplessi, poi uno si batte la mano
> sulla fronte:
> - Ah, ho capito! Siamo davanti al supporto tecnico della Microsoft!
> - E come fai a saperlo?
> - Ci hanno dato un'informazione corretta che non ci serve a niente.
> Ecco, in effetti nella mia esperienza funziona così.
> 
> F.
> 
> 
> _______________________________________________
> AcLab
> http://aclab.indivia.net
> AcLab mailing list
> AcLab a lists.aktivix.org
> https://lists.aktivix.org/mailman/listinfo/aclab



Maggiori informazioni sulla lista AcLab