[AcLab] "ehi capo, passiamo al software libero?"

Federico Razzoli santec a riseup.net
Dom 28 Ott 2012 02:35:40 UTC


@Shark
> Per quanto mi riguarda ritengo sbagliato fare un ragionamento anche
> opposto, cioe` software open = bello e funzionante e software closed (o
> a pagamento) = brutto e con bug.

Certo: la motivazione di fondo è sempre quella etica, se non ci fosse
quella ti assicuro che mi importerebbe ben poco anche dell'aspetto
economico: se un'azienda è gestita male, che paghi di più, chi se ne frega
:)

Il discorso in questo caso era aziendale/economico, ma non intendevo dire
che TUTTI i software liberi siano migliori di TUTTI quelli proprietari. La
tendenza generale ovviamente è proprio questa, per mille motivi: una
comunità che segnala i bug aiuta la qa, etc. Ma ovviamente ci sono anche
casi in cui il software libero lascia a desiderare, io per primo se mi
chiedono un consiglio su un tool html wysiwyg rispondo che non c'è
(Kompozer semplicemente non è usabile).

Però avevo fatto esempi di fattori che aumentano la produttività se si usa
il software libero: il bug tracker pubblico, la documentazione non
ufficiale prodotta dalla comunità (e quella automatica prodotta da tool
come doxygen), le liste/forum, etc. Da una parte riconosco che se, alla
base, c'è un software fatto male, questi strumenti servono a poco.
Dall'altra parte però, dico: anche il software proprietario migliore non
ha tutti questi strumenti, se li ha sono monchi, e l'unico modo per
sostituirli (e non sempre in modo efficace!) è pagare il supporto tecnico.

@Alexus
> immagino che sarai d'accordo che si potrebbe anche discutere su quanto la
> cosiddetta crisi sia più virtuale che reale (i soldi non ci sono nel senso
> che
> oggi come mai sono oggetti virtuali, del tutto staccati dalla realtà), su
> quanto la crisi sia un ritrovato di potere ecc. ecc. ...

Beh, sì e no: io quando parlo della crisi non mi riferisco tanto ai
calcoli speculativi dei server di Piazza Affari (che pure sono importanti,
a dire il vero) ma alle aziende che chiudono.
Che poi la crisi sia anche usata come pretesto per mantenere uno stato di
emergenza permanente che giustifica qualsiasi cosa, beh sì se intendi
questo sono d'accordo.


> ma, cosa anche più grave, al suo capo andava bene così...

Ecco, queste sono le cose che non mi spiego. Però se stiamo parlando di
pa, allora sì me lo spiego tranquillamente.


> ma certo... il tipo era pure convinto di essere un genio informatico...
>
> anche con una tabella (o un semplice elenco) word/writer c'è la funzione
> di
> ordinamento automatico, bastano 2 click...

Ah ecco... evabbè.


> sicuramente l'irrazionale paura del cambiamento è una componente
> altra componente è una specie di orgoglio supponente nell'usare
> Office e, insieme, un certo "disprezzo" verso altri software, soprattutto
> se
> "liberi" o "gratuiti"...
> e probabilmente c'è anche un sentirsi "forte" nel "pretendere" Office

:-)


>> Spero che abbia cambiato metodo...
>
> beh, Office NON gli è stato dato e gli è stato fatto vedere come ordinare
> in
> automatico la tabella...

Non se lo merita... dovevate fargli aprire il file con gedit e fargli
modificare il sorgente, dicendo ovviamente che è l'unico modo :)

f.





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